Quanti anni ha il nostro universo? Gli astronomi hanno cercato per decenni una stima sempre più precisa della sua età. Ora, un nuovo documento di ricerca basato su dati osservativi fornisce le stime più precise fatte finora: 13,77 miliardi di anni. La ricerca, pubblicata sul Journal of Cosmology and Astroparticle Physics, ha analizzato le sorgenti luminose più antiche dell’universo sulla base dei dati dell’Atacama Cosmology Telescope (ACT) della Chilean National Science Foundation.
I ricercatori hanno esaminato i dati delle stesse sorgenti luminose provenienti dal satellite Planck dell’Agenzia spaziale europea, che ha raccolto le proprie informazioni sui resti del Big Bang tra il 2009 e il 2013. Gli autori si sono impegnati a rilasciare pubblicamente tutti i dati che hanno utilizzato per costituire la base per le loro conclusioni. Questo studio nasce da un feroce dibattito tra gli scienziati sull’età dell’universo, gran parte del quale rimane irrisolto.
Per prima cosa, c’è la cosiddetta “stella di Matusalemme” che sembrava avere circa 16 miliardi di anni, il che rappresentava un problema per gli scienziati che a quel tempo credevano che il Big Bang fosse avvenuto tra 12 e 14 miliardi di anni fa. Entro il 2013 gli scienziati hanno modificato la sua età a 14,5 miliardi di anni, sulla base di nuovi dati, che potrebbero fissare la stella all’incirca alla stessa età dell’universo stesso. A luglio, gli scienziati hanno pubblicato un articolo sull’Astronomical Journal suggerendo che l’universo potrebbe effettivamente avere 12,6 miliardi di anni. Ora, questo nuovo studio sembra coincidere con i risultati del satellite Planck.
Un universo in continua espansione
Il modello del Big Bang, che fu proposto per la prima volta dal fisico e astronomo belga Georges Lemaître nel 1927, propone che l’universo esistesse come un singolo punto estremamente denso e caldo nello spazio prima di espandersi alla velocità della luce (e inizialmente, più veloce). Ci sono ampie prove che puntano a questa teoria, inclusa l’osservazione che tutti gli oggetti nello spazio non legati gravitazionalmente si stanno allontanando da tutti gli altri oggetti come farebbero in un universo in espansione; allo stesso modo, oggetti più distanti si stanno allontanando più velocemente.
Si ritiene che il nostro sistema solare sia stato creato circa 4,6 miliardi di anni fa, il che significa che anche dalle stime più generose è di gran lunga inferiore alla metà dell’età dell’universo stesso. Sebbene l’uso della parola “bang” possa implicare un’esplosione, gli scienziati ritengono che l’universo sia stato davvero in uno stato di espansione continua. Si ritiene che il “botto” sia stato un’improvvisa esplosione di espansione, o inflazione, raddoppiata di dimensioni almeno 90 volte mentre continuava a crescere in modo esponenziale.
Mentre accadevano queste cose, l’universo emetteva quantità considerevoli di luce e radiazioni a microonde, molte delle quali continuano ad esistere nell’universo oggi. Questo forno cosmico a microonde è visibile ai rilevatori e come tale consente agli scienziati di saperne di più sui primi periodi della storia del nostro universo.