Un team di ricercatori della Johns Hopkins University and Medicine e del Dipartimento di Chimica della Krieger School of Arts & Sciences è riuscito a sviluppare un nuovo antibiotico che potrebbe essere efficace nella lotta contro un batterio super resistente. Si tratta di un patogeno resistente ai farmaci che è letale per i pazienti affetti da fibrosi cistica o disturbi polmonari.
Un pericoloso batterio attualmente senza cura
Si tratta del Mycobacterium abscessus, spesso collegato ad un batterio che causa la tubercolosi e la lebbra, ma che recentemente è stato identificato come una specie distinta che si presenta il più delle volte come un’infezione polmonare virulenta.
I ricercatori sono forse riusciti nell’intento di sviluppare un trattamento per la cura dell’infezione di questo batterio. Fino ad ora infatti non vi era nessuna cura approvata dalla FDA e l’infezione causata da questo batterio super resistente, ha un tasso di guarigione inferiore al 50%.
Le attuali linee guida terapeutiche per l’infezione richiedono dai 12 ai 18 mesi di terapia multi-farmaco. Questa terapia porta a tassi di guarigione tra il 30 e il 50 per cento, questo sottolinea, secondo i ricercatori, la “necessità di nuovi antibiotici con una migliore attività”.
Un nuovo farmaco contro questo pericoloso patogeno
Al momento però il farmaco, denominato T405, deve essere migliorato nella sua potenza farmacologica. Saranno dunque necessari altri esperimenti e un modello preclinico dell’infezione su altri animali, prima che possa essere considerato una cura clinica.
Lo studio è stato condotto da Craig Townsend, professore di chimica, e Gyanu Lamichhane, professore associato di medicina. Townsend ha affermato che “le persone muoiono di questa malattia nei nostri ospedali ogni settimana. Ma i dati che abbiamo sono molto promettenti”.
Il composto T405 ha infatti dimostrato una “potenza superiore contro M. abscessus” rispetto a due antibiotici comunemente usati fino ad ora. Combinando un farmaco esistente, l’avibactam, con il T405 si è anche dimostrata la capacità della combinazione di impedire ai batteri di sviluppare resistenza.
Inoltre T405 sembra anche essere ben tollerato nei topi e potrebbe essere somministrato in dosi minori rispetto ai trattamenti attuali, esponendo quindi i pazienti a meno effetti collaterali tossici, tra cui vi è anche la sordità.
Non è ancora chiaro come questo pericoloso batterio si trasmetta, ma esemplari di questo batterio sono stati trovati nel suolo, nella polvere e nell’acqua. L’infezione da questo patogeno causa infezioni ai polmoni, ai tessuti molli e alla pelle.
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