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L’ascolto della musica può essere un’esperienza così intensa da essere in grado di provocare brividi, associati all’attivazione dei sistemi di ricompensa e piacere del cervello. Un nuovo studio ha esaminato i modelli di attività cerebrale che si verificano quando una melodia provoca questa sensazione.

 

Lo studio

Lo studio, pubblicato questa settimana sulla rivista Frontiers in Neuroscience, ha esaminato i modelli di attività cerebrale causati da brividi associati a piacevoli melodie. Per fare ciò, i ricercatori hanno utilizzato un dispositivo EEG ad alta densità per misurare le onde di attività elettrica nel cervello degli individui, a cui sono stati posizionati elettrodi sul cuoio capelluto durante l’ascolto di musica.

A undici donne e sette uomini è stato chiesto di ascoltare una playlist di 15 minuti con audio di 90 secondi: alcune registrazioni sono state scelte dagli elenchi musicali dei partecipanti e altre sono state selezionate dai ricercatori.

I 18 partecipanti hanno poi condiviso con i ricercatori il momento in cui sentivano arrivare il brivido e ne sono stati registrati più di 300, ciascuno della durata media di circa nove secondi.

I ricercatori, tuttavia, non hanno trovato alcuna relazione tra il numero di brividi provati e gli anni di esperienza musicale di ciascuno, il che significa che, anche senza talento per la musica, è possibile divertirsi e provare brividi musicali.

Ulteriori analisi dei risultati hanno anche mostrato che, quando i partecipanti hanno sperimentato un brivido, l’attività cerebrale è aumentata nella corteccia prefrontale. Attraverso l’utilizzo di un algoritmo, questa attività è stata tracciata fino all’attivazione della corteccia orbito-frontale, che integra le esperienze sensoriali ed elabora le emozioni.

Il fatto che possiamo misurare questo fenomeno con l’EEG offre opportunità di studio in altri contesti, in contesti più naturali e all’interno di gruppi“, ha detto Thibault Chabin, neuroscienziato dell’Università della Borgogna Franca Contea in Francia. L’EEG può anche essere uno strumento promettente per misurare il piacere musicale provato dal pubblico in una sala da concerto.

Il piacere musicale è un fenomeno molto interessante che merita ulteriori indagini per capire perché la musica è gratificante e per capire perché è essenziale nella vita umana“, ha detto Chabin.

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