bibite zuccherate e malattie cardiache

Le bibite dietetiche, spesso usate come sostituto di bibite zuccherate quando ci si sente in colpa con la dieta o si deve ridurre il consumo di zucchero, potrebbero non essere un’alternativa poi così salutare. Un nuovo studio infatti le collega all’insorgenza di malattie cardiache e le reputa quindi potenzialmente dannose per la salute.

 

Le bibite dietetiche potrebbero provocare malattie cardiache

Secondo Eloi Chazelas, dottorando e membro del gruppo di ricerca di epidemiologia nutrizionale presso l’Università Sorbona di Parigi, questo “studio suggerisce che le bevande zuccherate artificialmente potrebbero non essere un sostituto salutare delle bevande zuccherate, e questi dati forniscono ulteriori argomenti per alimentare l’attuale dibattito su tasse, etichettatura e regolamentazione delle bevande zuccherate e delle bevande zuccherate artificialmente”.

Questa nuova ricerca è stata condotta analizzando i dati raccolti su oltre 100.000 volontari adulti facenti parte del progetto francese NutriNet-Santé. Si tratta di uno studio nutrizionale a lungo termine, lanciato nel 2009 ed ancora in corso, che chiede ai partecipanti di compilare tre registri dietetici 24 ore su 24 convalidati ogni sei mesi. La conclusione dello studio è prevista per il 2029.

I ricercatori hanno diviso i volontari in tre gruppi distinti: un primo gruppo di persone che consumano bibite zuccherate, un secondo gruppo che consuma bevande dietetiche e l’ultimo gruppo è composto da persone che non consumo nessuno dei due tipi di bevande.

Per e bibite zuccherate si intendono succhi di frutta, bevande alla frutta, bibite gassate e sciroppi contenenti almeno il 5% di zucchero o il 100% di succo di frutta. Mentre le bibite dietetiche contenevano solo dolcificanti non nutritivi come l’aspartame o il sucralosio e dolcificanti naturali come la stevia.

Nelle analisi di questo studio dal 2011 al 2019, le abitudini di consumo di zuccheri e dieta sono state comparate con i primi casi di “ictus, attacco ischemico transitorio, infarto del miocardio, sindrome coronarica acuta e angioplastica”.

I ricercatori hanno determinato dunque che, rispetto alle persone che non bevevano bibite dietetiche, chi invece ne consumava in grandi quantità, presentavano il 20% di probabilità in più di avere malattie cardiovascolari. Un risultato simile è stato ottenuto per coloro che consumavano grandi quantità di bibite zuccherate.

Tuttavia i ricercatori sono consapevoli che lo studio potrebbe solo mostrare un’associazione tra questi fattori e non dimostra una causa diretta. Gli autori dell’articolo hanno infatti affermato che “per stabilire un nesso causale, sono necessarie la replica in altre coorti prospettiche su larga scala e indagini meccanicistiche”.

 

Le risposte di chi difende le bibite dietetiche

Allo studio rispondono anche le associazioni di categoria. Secondo Danielle Smotkin, portavoce dell’American Beverage Association, “gli edulcoranti a basso o nullo contenuto calorico sono stati ritenuti sicuri dagli organismi di regolamentazione di tutto il mondo e vi è un corpo sostanziale di ricerca, incluso uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dimostra che questi dolcificanti sono uno strumento utile per aiutare le persone a ridurre il consumo di zucchero e gestire il peso.

Sosteniamo la richiesta dell’OMS affinché le persone riducano lo zucchero nella loro dieta e stiamo facendo la nostra parte creando bevande innovative con meno zucchero o zero zuccheri, etichettature chiara delle calorie, pratiche di marketing responsabili e confezioni più piccole”.

Anche secondo il Calorie Control Council, un’associazione internazionale che rappresenta l’industria degli alimenti e delle bevande a basso e ridotto contenuto calorico, ha espresso la sua opinione in merito, dichiarando che “gli studi epidemiologici, anche quelli basati su campioni di grandi dimensioni, sono soggetti a potenziali insidie tra cui la causalità inversa [i soggetti scelgono dolcificanti a basso contenuto calorico (LNCS) come strumento per gestire il loro peso dopo essere diventati sovrappeso o obesi] e confondimento residuo [incapacità di controllo dei fattori che influenzano i risultati sulla salute].”

 

La necessità di ulteriori ricerche

Sarebbero dunque necessari nuovi studi più definitivi, in quanto al momento è impossibile determinare se l’associazione tra edulcoranti e malattie cardiache sia dovuta ad uno specifico dolcificante artificiale, ad un particolare tipo di bevanda o ad un altro problema di salute nascosto nel paziente. Le persone che in genere consumano bibite dietetiche infatti, sono spesso persone già in sovrappeso od obese.

Fino a che non ci saranno risposte chiare, ovvio che la scelta migliore per la nostra salute, rimane sempre l’acqua, magari a volte frizzante, al massimo caffè o tè non zuccherati. Bibite zuccherate, dolcificate, dietetiche e gassate, non dovrebbero infatti essere un abitudine alimentare.

Foto di Igor Ovsyannykov da Pixabay