scrivere salute

Secondo quanto riportato da alcuni studi scientifici, impugnare una matita o una penna e scrivere a mano stimola la creatività, fa bene alla memoria e rafforza il linguaggio. Ecco perché vale la pena tornare alle vecchie abitudini.

Ad avvalorare questa tesi ci sono molti atenei e molte scuole di pensiero. Ad Harward sono proprio i professori che consigliano ai propri studenti di prendere appunti a mano invece di utilizzare dispositivi ed elettronici, per stimolare ia memoria ed apprendere di più.

 

Scrivere a mano porta benefici importanti alla nostra salute

A portare alla luce ciò è stata un’inchiesta del magazine Medium supportato da relazioni scientifiche, secondo cui scrivere su determinati dispositivi, come smartphone, tablet e pc è meno incisivo sulla memoria e il cervello rispetto al metodo tradizionale. In alcune scuole sono stati lanciati parecchi appelli per tornare ad insegnare correttamente il corsivo, che pare stia scomparendo per lasciare spazio allo stampatello o addirittura alle emoticon.

Secondo quanto sostiene Di Benedetto Vertecchi, professore di pedagogia all’Università Roma Tre di Roma, la scrittura a mano aumenterebbe la capacità di linguaggio nei bambini permettendogli di esprimersi in modo più riflessivo e ragionato. Ed inoltre impugnare una penna o una matita migliora la manualità del bambino.

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Ridurre l’ansia imprimendo pensieri negativi su un foglio

Il solo fatto di impugnare una penna, vederla scorrere su un foglio di carta ed imprimere con l’inchiostro i propri pensieri è un potente ansiolitico. Come colorare anche scrivere aiuta a distendere e a rilassare i muscoli. Spesso, nei momenti di forte stress, si tende a schizzare disegnini su carta. Lo stesso effetto balsamico, a livello mentale, lo fa il gesto dello scrivere. Che sia un diario, la lista della spesa o l’elenco di buoni propositi per l’anno nuovo, l’importante non è il contenuto ma la forma.

In Italia stanno fiorendo parecchie associazioni che si battono per difendere la scrittura a mano. L’Aci, Associazione Calligrafica Italiana, sta registrando un vero e proprio boom di iscrizioni ai suoi corsi calligrafici.

Molto gettonati anche i seminari organizzati dall’associazione Smed; workshop creativi in cui riappropriarsi finalmente della scrittura corsiva e di quella che un tempo chiamavamo tutti bella grafia e che doveva confluire nei compiti in classe n bella copia, appunto, per ottenere un buon voto. Un tempo, infatti, la grafia era parte integrante della scuola italiana, uno dei criteri di valutazione nelle materie umanistiche.