La nave di Bansky, che l’anonimo artista inglese ha fortemente voluto e finanziato, ha già iniziato la sua opera di salvataggio in mare. Lo scorso giovedì ha infatti tratto in salvo 89 migranti, tra cui 14 donne e 4 bambini.
Bansky aveva infatti finanziato segretamente l’acquisto dello yacht e l’iniziativa di soccorso iniziata già da qualche tempo nel tratto di mare fra la Libia e l’Italia. È così che Louise Michel, così si chiama l’imbarcazione, in omaggio a una femminista francese è salpata dal porto spagnolo di Burriana il 18 agosto.
La sua opera di salvataggio nel Mediterraneo centrale è subito iniziata e ora la nave si trova in mare nel tentativo di trovare un approdo sicuro per le persone salvate dal mare, oppure una motovedetta di una guardia costiera europea disposta a prendere i superstiti a bordo.
L’inizio della missione per la nave di Bansky
Il capitano della nave di Bansky è Pia Klemp, ex capitana di barche di altre ONG, che nel settembre 2019 ha ricevuto una e-mail da Bansky: “Ciao Pia, ho letto la tua storia sui giornali. Sono un artista del Regno Unito e ho fatto alcune opere ispirate alla crisi dei migranti. Ovviamente non posso tenere per me i soldi. Potresti usarli tu per comprare una barca o qualcosa del genere? Fammi sapere per favore, buon lavoro, Banksy”.
Certo non è cosa da tutti i giorni vedersi arrivare email di questo tipo, tanto che inizialmente Klemp pensava si trattasse di uno scherzo. Ma fortunatamente non lo era ed ha potuto acquistare, delle autorità doganali francesi, l’imbarcazione a motore lunga 31 metri.
Louise Michel, questo il nome dell’imbarcazione capitanata da Pia Klemp
È più piccola delle altre navi delle ONG ma riesce a raggiungere la velocità di 27 nodi, riuscendo così a battere sul tempo le motovedette libiche che tentano di intercettare i migranti che si dirigono verso l’Italia o verso Malta. La Klemp ha infatti affermato: “vogliamo impedire che i libici li riportino nei campi di detenzione in Nord Africa“.
Ed ecco quindi che la Louise Michel, dipinta di rosa a prua e con l’immagine di una bambina in giubbotto salvagente disegnata dallo stesso Banksy , solca il Mediterraneo nella speranza di salvare più vite possibile. Con il suo equipaggio di una decina di persone di cui solo le donne sono autorizzate a parlare dell’iniziativa. Già perché Pia definisce la sua missione umanitaria, anti-fascista e femminista.