Anche in Cile hanno avuto un’idea venuta in precedenza ad altri paesi. Le autorità vogliono sfruttare l’addestramento e il fiuto dei cani poliziotto per poter fiutare il COVID-19; ovviamente si fa riferimento alle persone infettate dal coronavirus e non al virus in sé. La speranza è di poter riaprire con più tranquillità gli spazi pubblici per poter tornare alla normalità.
In Cile è già iniziato l’addestramento per il nuovo compito. Secondo gli ultimi aggiornamenti, questi cani dovrebbero completare questa sorta di aggiornamento olfattivo tra due mesi, verso la metà di settembre. Un aiuto importante considerando che in teoria il paese è già uscito dal picco e adesso deve cercare di mantenere bassi il numero di contagi ed evitare l’arrivo di un seconda ondata.
Cani e l’odore del COVID-19
Le parole del professore universitario ed epidemiologo Fernando Mardones: “Un corpo che contrae Covid-19 genera composti organici volatili. Un campione viene prelevato da una persona nelle prime fasi dell’infezione. Una garza viene lasciata per circa 15 minuti sotto le ascelle di un individuo. Questo è il campione che conserviamo e utilizziamo per allenarci i cani. Gli esemplari selezionati i hanno anni di lavoro sulla rilevazione di droghe, esplosivi e altri tipi di cose. Per loro, sta semplicemente imparando a rilevare un nuovo odore, un nuovo aroma.”
Parte dell’addestramento va anche a interessare il comportamento dei cani. Quelli anti-droga sono abituati a essere aggressivi nei confronti di chi ha con sé delle sostanze illegali. Ovviamente nel caso del coronavirus non devono azzannare le vittime, ma l’idea è di addestrarli ad andare a sedergli di fianco.