Partita dall’India, una storia particolare ha fatto il giro del mondo arrivando dovunque, non solo in Italia. Ovunque si parlava di come l’uomo fosse malvagio e di come un animale sia morto in maniera barbarica. Post sui vari social network che riportavano la storia, ma la riportavano nella maniera sbagliata. Sì, un elefante è morta. No, non è stato fatto volontariamente.
In sintesi, un elefante incinta è morta dopo aver mangiato un ananas con all’interno dei petardi. Finora è stato detto che questo ananas è stato dato apposta all’animale, ma così non è stato. Si è trattato di un incidente molto triste, ma nulla di più.
L’elefante in questione, purtroppo, si è imbattuto in quella che è stata progettata come una trappola contro altri animali, i cinghiali. Quest’ultimi sono particolarmente distruttivi, voraci, pericolosi e si moltiplicano con poco. Non cambia di certo il finale della storia, ma contestualizza meglio il tutto.
La storia dell’elefante e come le fake news si diffondono
Quello che si può prendere come esempio da questa storia è proprio il modo con cui le notizie false si diffondono. Basta un risvolto triste per annebbiare la vista e dare tutto per vero. Una storia, prima di essere condivisa, va accertata, sempre se lo scopo non è dare vita reazioni di pancia.
Questo vale per tutto, non solo per la fine di un’animale, ma anche per un disastro ambientale o qualcosa di inerente alla politica. Viviamo in un’epoca particolare e la verità sembra che stia passando sempre più in secondo piano rispetto ad altro.