Un sistema di impianto che consente di controllare un braccio artificiale attraverso la mente, senza la necessità di alcuna attrezzatura di supporto, potrebbe essere disponibile in Europa nei prossimi due anni. Il sistema, che può essere collegato a qualsiasi protesi del braccio disponibile sul mercato, è attualmente utilizzato da tre persone in Svezia che hanno subito un’amputazione sopra il gomito.
L’impianto è integrato con i nervi, permettendo al paziente di controllare la protesi attraverso i suoi pensieri, come farebbe con un arto naturale. A differenza delle tradizionali protesi di adattamento, questo nuovo sistema si basa su una protesi neuromuscoloscheletrica, il che significa che interagisce direttamente con i nervi e i muscoli del tronco, in modo che i pazienti possano controllare la protesi con la mente, in un modo totalmente realistico.
Secondo i ricercatori, la sensazione è così realistica che i partecipanti non hanno nemmeno bisogno di essere addestrati ad usare questo sistema. La protesi è fissata chirurgicamente alla sezione rimanente dell’arto del paziente e ancorata all’osso per fornire maggiore stabilità. Gli elettrodi vengono impiantati nei muscoli e nei nervi, in modo che il paziente possa aprire e chiudere la mano e sentire un feedback sensoriale.
I sensori di forza sono incorporati nel pollice della protesi, che misura il contatto e la pressione. Questa informazione viene inviata al cervello, permettendo al paziente di sentire quando tocca un oggetto.
Finora, questo sistema ha dimostrato di essere sicuro, utile e stabile. L’articolo scientifico è stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il team spera di estendere l’uso di questo sistema ad altre regioni e tipi di protesi. “Il nostro obiettivo è di ottenere presto la marcatura CE, entro due anni. Successivamente, il sistema potrebbe essere disponibile in Europa“, ha affermato uno dei membri del team.
Lo studio innovativo è stato condotto da ricercatori della Chalmers University of Technology, dell’Ospedale universitario Sahlgrenska, dell’Università di Göteborg, Integrum AB, Università medica di Vienna e MIT.