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Secondo un articolo pubblicato sulla CNN, il sapone rimuove lo strato esterno del virus, impedendogli di entrare nelle cellule umane. La stessa fonte avanza che, quando visti al microscopio, i coronavirus sembrano coperti da pinnacoli appuntiti, come una corona. Sotto la corona si trova lo strato esterno del virus, che è costituito da lipidi o grasso.

Cerca di lavare il piatto di burro solo con acqua, ma quel burro non lascia dal piatto”, ha spiegato il virologo John Williams alla CNN. “Hai bisogno di un po’ di sapone per sciogliere il grasso. Quindi il sapone o l’alcool sono molto, molto efficaci contro la dissoluzione del rivestimento oleoso liquido del virus“.

Eliminando lo strato esterno del germe, il virus è fisicamente inattivo, quindi non può più legarsi ed entrare nelle cellule umane. Williams spiega anche alla CNN che ha a che fare con il modo in cui si formano le molecole di sapone. “Ognuno assomiglia molto a un piccolo spermatozoo, con testa e coda. La testa si lega all’acqua, ma la coda la rifiuta, preferendo olio e grasso”, spiega.

 

Strofinare le mani è fondamentale

Quando il virus o i batteri si aprono, riversano il loro intestino nel sapone e nell’acqua e muoiono. Quindi, strofinarsi le mani è importante, in quanto consente di creare bolle di sapone, che rompono i legami chimici che consentono a batteri, virus e altri germi di aderire alle superfici.

Secondo il virologo, i coronavirus non sono gli unici parassiti spiacevoli che soccombono a una vigorosa applicazione di acqua e sapone. L’influenza – che uccide milioni di persone in tutto il mondo ogni anno – e il metapneumovirus umano, che causa un’infezione respiratoria che può portare alla polmonite, si decompongono e muoiono.