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Per riuscire a trovare trattamenti funzionanti e un vaccino contro il coronavirus, o poco conosciuto come SARS-CoV-2, bisogna cercare di conoscerlo meglio. Ricercatori di tutto il mondo sono impegnati a scoprire il più possibile su di esso, soprattutto sul genoma. Un paio di studi recenti che hanno preso come focus quest’ultimo sono riusciti a scoprire un aspetto importante, l’anello mancante.

Apparentemente il virus, prima di passare dai pipistrelli all’uomo, è passato dai serpenti. Un ulteriore studio ha confutato tutto questo e sta suggerendo che l’animale di mezzo era un altro, il pangolino. Per riuscire ad arrivare a questa tesi hanno dovuto analizzare le proteine isolate dei tessuti di alcuni esemplari di questi animali.

 

Coronavirus: i pangolini sono l’anello mancante

Sono stati utilizzati set di dati molto più grandi rispetto agli studi precedenti che hanno causato tante discussioni. Analizzando il genoma del SARC-CoV-2 e le sequenze di proteine di polmoni di pangolini infetti, si è scoperto che il 91% delle proteine sono simili a quelle presenti nel virus arrivato all’uomo.

In aggiunta a questa scoperta, è stato visto anche un altro aspetto particolare che rende valida la nuova teoria sull’anello mancante. Il dominio di legame del recettore della proteina spike del coronavirus aveva solo 5 aminoacidi differenti. La differenza tra la variante del pipistrello e quello dell’uomo era di 19 indicando quindi che c’è stata appunto un passaggio intermedio.

Ovviamente gli studi non si fermano. Potrebbero scoprire altri animali che hanno fatto da vettore per il coronavirus che ora sta colpendo duramente la popolazione umana in tutto il mondo. Purtroppo, l’abitudine della cultura cinese legata al mangiare animali esotici e vivi, suggerisce che una possibilità del genere è molto alta.