Da anni ormai si parla di come pulire efficacemente gli oceani dalle tonnellate di plastica che li infestano. Ogni tanto qualche buon samaritano fa dei viaggi con delle navi, ma quello che viene raccolto viene in poco tempo ributtato in acqua da qualche parte del mondo. Detto questo, apparentemente c’è un sistema che sta funzionando, quello di Ocean Cleanup.
Dopo una serie di fallimenti, il prototipo della start-up olandese ha finalmente iniziato a raccogliere con successo rifiuti plastici di ogni forma e dimensione. Un successo importante in quanto il prossimo obiettivo è sempre più vicino ovvero l’eliminazione di almeno metà dell’isola gigante di plastica del Pacifico, la Great Pacific Garbage Patch.
Ocean Cleanup e la sua missione
L’idea di base dietro i raccoglitori di plastica di Ocean Cleanup è semplice. Si tratta di un mezzo galleggiante che sfrutta le correnti per muoversi. Le correnti sono le stesse che spostano la plastica. Grazie a una velocità ridotta di spostamento, il mezzo riesce a raccogliere i rifiuti. Uno degli aspetti più importanti è il fatto che riesce a raccogliere anche le microplastiche, perlomeno quello più di grandi di un millimetro.
Negli ultimi anni gli ingegneri dietro il progetto hanno osservato con attenzione ogni fallimento così da poter imparare. Un esempio riguarda le onde. Ogni volta che un’onda colpiva il mezzo, i rifiuti già raccolti sfuggivano fuori. Gli ultimi successi sono confortanti e presto la start-up varerà un secondo raccoglitore. Se tutto andrà bene, per l’anno prossimo proveranno a raccogliere la plastica dell’isola del Pacifico.