Le temperature medie sul nostro pianeta stanno salendo anno dopo anno. La zona che più sta vedendo un aumento risulta essere l’Artico e un nuovo studio ha voluto approfondire la questione per poterla spiegare meglio. La ricerca svolta dagli scienziati della Scripps Institution of Oceanography ha permesso lo sviluppo di una teoria del tutto nuova.
Per arrivare al nuovo risultato hanno preso in esame i cambiamenti nell’Oceano Artico che per la maggior parte risulta essere coperto da del ghiaccio marino, per lo meno quasi tutto l’anno. Questa massa d’acqua presenta una particolarità ovvero che le acque in profondità risultano essere più calde di quelle in superficie.
La parte più calda è dovuto all’incontro con le acque più calde dell’Oceano Atlantico e del Pacifico. La parte più fredda è dovuta alla vicinanza con il ghiaccio superficiale. Tra i due strati dovrebbe esserci una sorta di equilibrio, ma il cambiamento climatico lo ha sconvolto.
Il problema dell’Artico
Le acque dell’Atlantico e del Pacifico stanno diventando sempre più calde. Quest’ultime si mischiano con quelle dell’Oceano Artico che a sua volta causa un maggior afflusso di acqua calda verso la superficie. Tale fenomeno è il responsabile di quasi il 20% dell’aumento delle temperature dell’Artico, o perlomeno sono questi i numeri calcolati dal team di ricercatori che si sono impegnati in tale ricerca.
Le parole degli autori di questo nuovo studio: “Mentre il lavoro precedente ha trovato meccanismi relativi alla superficie e all’atmosfera che causano l’amplificazione dell’Artico, la nostra scoperta è che c’è anche una ragione fondamentale per cui l’oceano provoca l’amplificazione polare quando la regione polare è coperta di ghiaccio marino.“