È caduta la neve sulle montagne dell’Arabia Saudita mentre a Londra sbocciano i primi fiori. Le piste da sci europee sono a secco e ricorrono alla neve artificiale, creando problemi al turismo e anche ai campionati di sport invernali che si svolgono all’esterno. Per fortuna esiste la neve artificiale.
Il vero inverno è nei paesi arabi
In questo inizio di 2020, il meteo sembra impazzito: dopo aver passato un autunno caldo, anche l’inverno stenta a decollare sul territorio europeo. Tuttavia, qualche altra zona sta sperimentando la neve e il freddo che, di norma, dovrebbero stare a qualche parallelo più a nord. Infatti, le zone montuose dell’Arabia Saudita, in particolare i Monti Madian, in questi ultimi giorni sono imbiancate. La neve sulle vette in inverno è normale ma questa è caduta anche a bassa quota: sebbene non sia un fenomeno né unico, né usuale, tuttavia è pur sempre un evento nel mondo arabo. Una festa per i ragazzi delle zone, in vacanza dalle scuole, e per i turisti che si trovano in quei posti. Gli uffici meteorologici sauditi hanno emesso un avviso, consigliando ai cittadini di rifugiarsi in luoghi chiusi e al caldo, senza avventurarsi in zone isolate.
Un inverno caldo in Europa
Le suggestive immagini di dromedari e cammelli sotto una coltre bianca mentre in alcuni paesi europei si registrano le prime fioriture, fanno riflettere su come sia possibile che l’inverno si sia “spostato” verso i Balcani e la Turchia, fino a giungere al deserto arabo. “L’anomalia di inizio 2020 è dovuta a un vortice polare particolarmente forte che sta accentrando tutto il gelo alle latitudini artiche”, rileva Carlo Migliore, redattore di 3Bmeteo, in una recente intervista.
Il vortice polare è un vero e proprio vortice di venti che ruota in senso antiorario, da Ovest a Est, nell’emisfero Nord. Questo consente all’aria atlantica di rendere mite il clima europeo. “Ma quando la circolazione si inverte — ossia in senso orario, da Est verso Ovest — le fredde correnti artiche scendono a Sud”. In questo modo, è stata possibile registrare temperature miti e ben superiori alla media nel vecchio continente, tanto che gli inglesi hanno assistito allo sbocciare dei primi fiori. Al tempo stesso, neve e venti freddi sono invece soffiati fino al deserto arabo.
In Italia, questo clima mite e l’assenza di piogge stanno innalzando i livelli di polveri sottili: infatti, è emergenza inquinamento soprattutto in Val Padana e nelle principali città del Centro-Nord della penisola.