Freddie Mercury è una delle icone indiscusse della storia della musica. Il suo modo di intendere il rock, la sua voce e il suo modo di muoversi sul palco lo hanno reso uno dei migliori artisti del ventesimo secolo. L’enorme successo del film “Bohemian Rhapsody” lo ha riportato in prima fila proprio su quel palco e tutto ciò che circonda la vita dei Queen – e la sua morte – è stato riportato dai titoli dei giornali.
Una delle storie che ci ricorda il film, con protagonista Rami Malek, racconta la particolare relazione che Freddie ha avuto con Mary Austin fino alla sua morte. Dall’amore dapprima all’amicizia fedele alla fine, la loro relazione fu sempre caratterizzata da una particolare intesa, tanto che Mercury la rese erede del suo patrimonio e fu l’unica persona a cui confessò dove voleva che le sue ceneri rimanessero dopo la sua morte.
Questo è precisamente uno dei grandi misteri che circondava l’enigmatico Mercury. Ora, sulla scia del successo di “Bohemian Rapsody”, è tornato alla luce il documentario “Freddie Mercury, The Untold Story“. Realizzato nel 2000 da Rudi Dolezaly Hannes Rossacher, ci avvicina alla vita del cantante attraverso i suoi parenti e amici più stretti.
Un documentario bio-pic
Durante l’intervista con Mary Austin, è lei stessa a rivelare dettagliatamente il giorno in cui Mercury le ha detto – e solo lei – quali erano i suoi ultimi desideri . “Mi ha detto improvvisamente, dopo aver mangiato una domenica: so dove voglio che tu mi metta esattamente, ma non voglio che nessuno lo sappia perché non voglio essere scoperto“. Queste erano le sue parole esatte. “Voglio riposare in pace”, ha detto.
Le teorie sono varie: le ceneri sarebbero state disperse nel giardino giapponese della residenza londinese o gettate in un lago svizzero dove a volte Freddie andava in cerca di pace.
La risposta concorda con l’atteggiamento che Mercury ebbe nell’ultima fase della sua vita, durante la quale la pressione e il peso della fama sembravano già appesantirlo e voleva mantenere la sua privacy a tutti i costi. Questo si riflette nei commenti che fece: “Alla fine, tutti gli errori e le scuse mi appartengono. Mi piacerebbe sentire di essere onesto con me stesso. Non mi interessa cosa dice la gente di me. Non rimpiango nessuna delle cose che ho fatto. Sono solo io“.
Freddie e Mary fecero coppia per sei anni, ma mai furono sposati. Le disse che era gay nel 1976, anche se Mary affermò di aver notato strani comportamenti già da due anni. Quando il cantante lasciò il suo appartamento ormai trasformato in cantante e milionario famoso in tutto il mondo, comprò ad Austin una casa nelle vicinanze e le diede lavoro come assistente personale.
Dopo la morte di Freddie Mercury nel 1991, Austin ereditò la casa in cui il cantante visse fino alla sua morte, una delle più grandi di uno dei quartieri più esclusivi di Londra. Inoltre, riceve una percentuale del successo al botteghino di “Bohemian Rapsody”, che è stimato in circa 45 milioni di euro.