Un gruppo di scienziati ha sviluppato un’applicazione mobile in grado di rilevare un’overdose imminente sull’utente. Il programma si chiama Second Chances ed è ancora in fase di sviluppo, ma i ricercatori vogliono avvicinarsi alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti per ottenere una licenza per commercializzare l’app.
Il team spiega la rilevanza di questa app con una statistica: circa 110 americani ogni giorno muoiono, a causa del sovradosaggio di oppioidi, una dipendenza che è protagonista di uno delle “epidemie” più mortali nella storia degli Stati Uniti.
Come funziona
L’app è in grado di rilevare i cambiamenti nel modello di respirazione dell’utente e, quando si associano tali cambiamenti a un sovradosaggio, si consiglia ai medici, agli amici o ai membri della famiglia di ripristinare il processo con i farmaci indicati. I ricercatori hanno pubblicato uno studio sull’app nella rivista scientifica Science Translational Medicine.
Durante gli esperimenti condotti in laboratorio, l’app è stata in grado di rilevare il sovradosaggio nel 96% dei casi. L’idea non è quella di rendere l’app collegata in modo permanente in background. Al contrario, il software deve essere attivato prima dell’iniezione. E no, non ci sono sensori esterni da collegare al corpo. “Ci stiamo muovendo verso una fase post-sensoriale“, ha scritto Peter Chai, un insegnante coinvolto nel progetto.
Fino a quando non si raggiungono i negozieranno gli store di smartphone, Second Chances sarà in fase di sviluppo e subirà alcune modifiche, in particolare per quanto riguarda l’interfaccia.