Paradossalmente conosciamo più dello spazio che sulle profondità dei nostri mari, anche se c’è da dire che l’universo ha da celere molte più informazioni. I nostri mezzi ci permettono di mandare sonde in giro per lo spazio e 50 anni fa l’uomo è anche andato sulla luna. Andare in profondità invece risulta assai più complicato, soprattutto per via della pressione.
In un tentativo di cercare di conoscere di più in merito, dei ricercatori dell‘Università di Newcastle, insieme ad altri esperti proveniente da tutto il mondo, hanno usato un sistema particolare di telecamere che puntavano direttamente su un’esca. Il tutto è stato inabissato nella Fossa di Atacama dove hanno scoperto qualcosa di nuova. Si tratta di tre nuovi specie di pesci lumaca.
Chissà cos’altro di nasconde
Questi particolari pesci fanno parte di quella ristretta cerchia che presenta delle ossa, anche se di quest’ultime ne ha effettivamente poche. Oltre a dei denti ha anche un ossicino in quello che dovrebbe essere l’orecchio interno. Per il resto presenta un corpo particolarmente morbido, praticamente gelatina, la cui parte finale funge da pinna.
Ecco le parole di uno degli scienziati: “La loro struttura gelatinosa significa che sono perfettamente adattati a vivere a pressione estrema e infatti le strutture più dure del loro corpo sono le ossa dell’orecchio interno che danno loro l’equilibrio e i loro denti. Senza l’estrema pressione e il freddo per sostenere i loro corpi sono estremamente fragili. Nel momento in cui si portano in superficie, si sciolgono rapidamente.”
La profondità a cui è stato immerso il sistema di telecamera era di 7500 metri. Come sappiamo, il punto più profondo degli oceani si trova a 10994 metri, la Fossa delle Marianne; chissà cosa si nasconde in quell’abisso.