Gli amici percepiscono il mondo in modo simile a noi e rispondono in modo altrettanto simile agli stimoli della realtà. Lo conferma uno studio della Dartmouth University che scopre come gli amici abbiano risposte neurali simili e queste somiglianze possano essere utilizzate per prevedere chi sono i nostri “compagni di viaggio”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
I ricercatori hanno scoperto che è possibile prevedere quali persone possono essere considerate i nostri amici semplicemente osservando come il loro cervello risponde alla visualizzazione dei video.
La ricerca
Nell’esperimento, gli amici avevano i modelli più simili di attività neuronale, seguiti dagli amici di amici che, a loro volta, avevano un’attività neurale più correlata rispetto alle persone a tre gradi di distanza (amici di amici di amici).
Lo studio è il primo del suo genere per esaminare le connessioni tra l’attività neuronale delle persone all’interno di un social network reale; mentre i partecipanti rispondevano agli stimoli del mondo reale che, in questo caso, stavano guardando lo stesso set di video.
La risposta del cervello è simile
“Le risposte neurali agli stimoli dinamici e naturali, come i video, possono darci una finestra sui processi di pensiero spontaneo della gente man mano che si sviluppano. I nostri risultati suggeriscono che gli amici trattano il mondo intorno ad essi in modi eccezionalmente simili“, dice l’autrice principale Carolyn Parkinson.
Lo studio ha analizzato amicizie o legami sociali all’interno di una coorte di quasi 280 studenti laureati. I ricercatori hanno calcolato la distanza sociale tra coppie di individui in base ai legami sociali precedentemente discussi.
Hanno chiesto a 42 studenti di guardare una serie di video, mentre la loro attività neuronale è stata registrata in uno scanner di risonanza magnetica funzionale (fMRI). I video comprendevano un’ampia varietà di argomenti e generi, tra cui la politica, la scienza, la commedia e la musica, per i quali erano previste diverse risposte. Ogni partecipante ha visto gli stessi video nello stesso ordine, con le stesse istruzioni. Quindi, hanno confrontato le risposte neurali.
I risultati hanno mostrato che le risposte neurali delle aree cerebrali coinvolte nell’interpretazione dell’ambiente e la risposta sensoriale erano più simili tra gli amici che tra le persone meno vicine. Quindi, più lontane due persone erano all’interno della rete di legami sociali, più questa coincidenza diminuiva.
Questi risultati si sono verificati anche quando i ricercatori hanno controllato variabili come la mancata manualità, età, sesso, etnia e nazionalità: la somiglianza nell’attività neuronale tra amici era ancora evidente. Il team ha anche scoperto che le somiglianze della risposta fMRI potevano essere utilizzate per prevedere non solo se una coppia era amica, ma anche la distanza sociale tra i due.
“Siamo una specie sociale e viviamo le nostre vite connesse con tutti gli altri. Se vogliamo capire come funziona il cervello umano, allora dobbiamo capire come funzionano i cervelli in combinazione, come si modellano le menti“, spiega Thalia Wheatley, co-autrice del lavoro.
Gli esperti pianificano di esplorare se tendiamo ad avvicinare le persone che vedono il mondo nello stesso modo in cui lo facciamo, se diventiamo più simili una volta che condividiamo le esperienze o se entrambe le dinamiche si rafforzano a vicenda.