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Presto un selfie per l’autodiagnosi

Nei prossimi anni, la tecnologia “rischia” di rivoluzionare la medicina. Biliscreen, una innovazione progettata per rilevare il cancro pancreatico conferma questa tendenza: l’applicazione è infatti in grado di rilevare la presenza di cancro in fase precoce, mediante una semplice selfie. Come funziona?

Si stanno preparando nuove prove della rivoluzione tecnologica in campo medico: lo smartphone in grado di rilevare la presenza del cancro al pancreas è una di queste. Grazie a Biliscreen, una nuova applicazione sviluppata da ricercatori presso l’Università di Washington, un semplice selfie può essere sufficiente per rilevare la presenza di questa malattia.

Smartphone: presto in grado di autodiagnosi

Oggi, per diagnosticare il cancro al pancreas sono necessari gli esami del sangue. In molti casi, la malattia è già troppo avanti nel suo percorso nel corpo del paziente e i medici lo possono trattare efficacemente in alcuni casi. I sintomi sono latenti per un tempo molto lungo prima che si manifestino e questo è il motivo per cui le probabilità di sopravvivenza sono molto basse. 

Biliscreen intende cambiare proprio questa situazione. L’applicazione per smartphone permette la rilevazione di questo problema in fase iniziale. Utilizza la fotocamera dello smartphone, così come i vari algoritmi sviluppati dai ricercatori per rilevare il livello di bilirubina nel globo degli occhi. Questa è la componente che si accumula nel corpo di una persona che soffre di cancro al pancreas. Nella scansione dell’occhio, l’applicazione è in grado di misurare il livello di bilirubina e determinare se si è stati colpiti dalla malattia. 

Come funziona esattamente? 

Attualmente, per eseguire questa applicazione, è necessario assicurarsi di avere uno smartphone particolarmente sviluppato utilizzando una stampante 3D. Secondo gli sviluppatori responsabili del progetto, Biliscreen presto sarà accessibile con questo accessorio opzionale e funzionerà su qualsiasi terminale dotato di una fotocamera. 

In altre applicazioni mediche, i ricercatori alla base di questa iniziativa hanno ulteriormente implementato queste capacità rilevando l’ittero nel neonato attraverso una semplice foto. L’iniziativa ricorda Google, che ha deciso di implementare un test per rilevare la depressione nel suo motore di ricerca. 

Il futuro è l’autodiagnosi? Probabilmente, ma per molto tempo ci sarà ancora bisogno di medici umani.