piedi di loto
L’assurdo rito delle donne dai piedi di Loto

E’ una tradizione millenaria. Le sue origini si fanno risalire ai tempi della dinastia Song. Solo nel 1911 la sua pratica fu bandita. Ma, nonostante ciò, in molte aree rurali della Cina ha resistito fino al 1939. . Si tratta delle donne note come dai “piedi di Loto“. Ovvero minuscoli e deformati piedi voluti da un’usanza o un rito che voleva, per le bambine appartenenti alle classi agiate, quest’obbligo assurdo di conservare piedi minuscoli.

Come un fiore di Loto, appunto, e quindi simbolo di bellezza, status e promessa di obbedienza al futuro marito.

A raccontarci quest’agonia vissuta con rispetto e passione, un reportage dal titolo Living History: bound feet woman in China. L’autore è Jo Farrel, un fotografo che vive a Hong-Kong. Il suo lavoro lo ha portato a raccogliere per 8 anni ritratti e storie di queste donne, tutte tra gli 80 e i 90 anni. “Sono tra le persone più dignitose che abbia mai incontrato. Vorrei che il mio lavoro fosse diffuso (attraverso la piattaforma di crowfunding Kikstarter cui è registrato il progetto) perché le immagini e le storie possano essere divulgate grazie anche ai musei e alle fondazioni in modo che resti la memoria anche per le nuove generazioni. Alcune di queste donne sono decedute prima che potessi rendere pubblico il mio lavoro…“.

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Questo rito impone alle bambine, di età compresa tra i 4 e i 9 anni, una fasciatura dei piedi per frenare, deformandolo, il naturale sviluppo dei piedi. Questa pratica era solita avvenire soprattutto in inverno, quando i piedi delle bambine erano “anestetizzati” dal grande freddo.

Un vero e proprio rito che prevedeva un lungo bagno in ammollo, accompagnato da un miscuglio di erbe e sangue di animale per ammorbidire pelle ed unghie delle bambine. Le dita, poi, venivano poi ripiegate su se stesse, pressandole fino a romperne le ossa. In periodi di tempo ben stabiliti, i piedi subivano ulteriori fasciature per controllare la crescita e guarire eventuali ferite.

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