
Nel corso dei suoi pellegrinaggi, il fotografo francese Eric Lafforgue ha voluto immortalare i colori che contraddistinguono i volti delle popolazioni tribali, sparse agli angoli della terra. Si tratta di pigmenti naturali, scelti come emblema di riti religioni e di atti cerimoniali, ma anche per esaltare la bellezza e indicare il ruolo sociale di un individuo.
Il make up affonda le proprie radici intorno al 4.000 a.C., nell’Antico Egitto. Tuttavia, la cosmesi decorativa – in particolare l’applicazione del trucco sugli occhi – era già ampiamente diffusa nell’area della Mesopotamia e del Mare Mediterraneo, così come hanno dimostrato le statuette dei Sumeri, rinvenute negli scavi archeologici dell’antica città di Ur. Anche gli Antichi Greci e gli Antichi Romani usavano dipingere i propri volti facendo ricorso a un elemento tossico: il mercurio. Diversi secoli più tardi, precisamente nel XIX sec., la regina Vittoria definì il trucco uno strumento “volgare” in quanto utilizzato da attori teatrali e prostitute, ovvero da quella casta sociale ritenuta “gretta” e “parassita” dalla stessa nobilità. Dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti, la diffusione dei cosmetici trovò i suoi cultori nella società occidentale, malgrado venne proibita nella Germania di Hitler. Invece, in Giappone, la geisha spalmava sulle proprie labbra un rossetto – realizzato con petali di cartamo o zafferanone schiacciato – e disegnava sopracciglia, taglio degli occhi e il bordo delle labbra.
Eric Lafforgue ha viaggiato per dieci lunghi anni, incarnando una sorta di Ulisse moderno. Grazie alla sua macchinetta fotografica, oggi è in grado di mostrarci il diverso uso del make up all’interno delle varie culture del mondo. Alcune popolazioni fanno ricorso al trucco nell’ambito di contesti cerimoniali, altri – addirittura – come protezione solare.
“Chiedere spiegazioni alle tribù dell’origine della pittura facciale, in una particolare cerimonia, é un modo per avvicinarsi alla cultura di un popolo” ha spiegato il fotografo francese: “Le persone che ho incontrato, durante il mio cammino, sono state sempre orgogliose di spiegarmi il vero dignificato del loro trucco, anche se alcune volte, é stato davvero difficile capirne il senso“.
Lafforgue individua il make up più rappresentativo nella tribù indiana del Theyyam. Essa, infatti, ha una storia antichissima che risale al Neolitico. Le persone, che provengono dai distretti locali, ritengono i ballerini del Theyyam delle divinità e chiedono loro una benedizione. In questa cultura vengono tramandate oltre 400 danze.
Vediamo insieme gli scatti realizzati da Eric Lafforgue.