
Mangiare capelli, gesso, vernice, sapone, carta, o addirittura mattoni. Potrebbe sembrare un comportamento estremo o incomprensibile, ma per chi soffre di sindrome da pica – nota anche come allotriofagia – è una realtà quotidiana.
Si tratta di un disturbo alimentare caratterizzato dal desiderio irresistibile di ingerire sostanze non nutritive, che nulla hanno a che vedere con il cibo.
Un nome che viene da un uccello curioso
Il termine “pica” deriva dal latino pica-pica, nome scientifico della gazza, un uccello noto per il suo comportamento imprevedibile e per la tendenza a raccogliere e inghiottire oggetti luccicanti o insoliti.
Allo stesso modo, chi soffre di pica può ingerire terra, cenere, metallo, ghiaccio, stoffa, plastica o capelli, spesso in modo compulsivo, per almeno un mese consecutivo.
Chi colpisce e perché succede
La sindrome da pica non è molto comune, ma può colpire persone di tutte le età. I soggetti più vulnerabili sono:
- Donne in gravidanza, spesso attratte da terra, ghiaccio o amido crudo
- Bambini piccoli, specie se cresciuti in ambienti privi di stimoli affettivi o con carenze alimentari
- Persone con disturbi psichiatrici, come depressione, ansia o disturbo ossessivo-compulsivo
Le cause sono multifattoriali: da un lato carenze nutrizionali (zinco, ferro), dall’altro componenti psicologiche o comportamentali. In alcuni casi, la pica è collegata a stress, traumi o isolamento sociale.
I rischi fisici: quando ciò che mangi ti ferisce
Questo disturbo può avere conseguenze gravi per la salute fisica:
- Ostruzioni intestinali o perforazioni (soprattutto se vengono ingeriti oggetti taglienti)
- Avvelenamenti da sostanze tossiche (vernice al piombo, saponi industriali)
- Danni a denti, esofago o stomaco
- Parassitosi intestinale, se si mangiano terra o materiali contaminati
Chi ne soffre spesso nasconde il comportamento, provando vergogna o paura del giudizio, e non cerca aiuto per anni.
Come si cura la sindrome da pica?
Attualmente non esiste un trattamento unico per la pica. Tuttavia, gli approcci terapeutici più efficaci includono:
- Correzione delle carenze nutrizionali, con integrazione di ferro o zinco
- Psicoterapia, in particolare a orientamento cognitivo-comportamentale
- Farmaci, se il disturbo è associato ad ansia, depressione o disturbo ossessivo-compulsivo
Un lavoro multidisciplinare tra medici, nutrizionisti e psicologi è fondamentale per affrontare il disturbo in modo personalizzato.
Dal silenzio alla consapevolezza
La sindrome da pica è ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata. Chi ne è affetto tende a vivere il problema in solitudine, aumentando il rischio di complicazioni fisiche e psicologiche.
Ma chiedere aiuto è il primo passo verso il miglioramento. Comprendere che la pica non è una “stranezza” ma un disturbo complesso può aiutare ad abbattere lo stigma e favorire percorsi di cura efficaci.