gatto di Schrödinger quantistica
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il gatto di Schrödinger, icona del paradosso quantistico, è diventato 160 volte meno ingannevole. O meglio: i suoi “discendenti digitali”, i qubit cat, sono oggi molto più affidabili grazie a una scoperta dell’azienda francese Alice & Bob, specializzata in informatica quantistica.

Il risultato? Una stabilità dei qubit senza precedenti, che potrebbe rivoluzionare la costruzione dei computer quantistici.

Cosa sono i qubit “gatto”?

I qubit cat sono una tipologia di bit quantistici che si basano sul principio di sovrapposizione: proprio come il celebre gatto, che nella teoria può essere contemporaneamente vivo e morto, questi qubit esistono in più stati simultaneamente finché non vengono osservati.

Questo li rende molto potenti… ma anche estremamente fragili.

L’ostacolo: gli errori quantistici

Uno dei maggiori problemi nei computer quantistici è l’errore di fase, ovvero lo sfasamento tra gli stati quantistici. Anche piccoli disturbi possono far “collassare” il sistema, alterando il risultato delle operazioni.

Alice & Bob hanno affrontato questo problema comprimendo lo stato quantistico dei qubit cat, riducendo l’interferenza tra i due stati e migliorandone la coerenza.

I risultati: più tempo di vita per i qubit

Con questa tecnica, la durata di vita dei qubit è passata da 138 millisecondi a 22 secondi. Una differenza enorme in ambito quantistico.

Secondo il team, questo metodo non richiede modifiche ai circuiti già esistenti, rendendo la correzione degli errori più semplice ed economica.

Cosa cambia per il futuro

Questa innovazione potrebbe avere applicazioni concrete in settori come la chimica computazionale e la scienza dei materiali, dove i computer quantistici possono simulare molecole complesse e prevedere nuove reazioni.

In breve: il gatto quantistico è diventato più docile, più duraturo, e forse anche più utile.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay