
Un recente studio pubblicato su arXiv ha svelato un fenomeno straordinario: in condizioni di pressione e temperatura estreme, l’acqua può diventare un superacido in grado di produrre diamanti. Questa scoperta potrebbe spiegare le misteriose piogge di diamanti che si verificano su pianeti giganti ghiacciati come Urano e Nettuno.
Secondo i ricercatori, quando la temperatura raggiunge tra i 1727°C e i 2727°C e la pressione varia tra 22 e 69 gigapascal, l’acqua subisce una trasformazione radicale. Diventa un acido miliardi di volte più forte dell’acido solforico, una condizione che permette la formazione di diamanti a partire da molecole di idrocarburi come il metano.
Pressioni e temperature estreme: il segreto dei diamanti planetari
Per comprendere la portata di questo fenomeno, basti pensare che 2727°C è la temperatura delle macchie solari sulla superficie del Sole, mentre 50 gigapascal di pressione equivalgono al peso di 100 elefanti concentrati sulla punta di un dito.
Questo processo potrebbe spiegare le osservazioni scientifiche che indicano la presenza di piogge di diamanti su Urano e Nettuno, due giganti ghiacciati del nostro sistema solare. Le condizioni atmosferiche estreme di questi pianeti potrebbero innescare la trasformazione del metano in strutture simili al diamante attraverso l’azione dell’acqua superacida.
Nuove prospettive per la scienza e l’industria
Oltre a migliorare la nostra comprensione della chimica planetaria, questa scoperta potrebbe avere implicazioni pratiche nel settore industriale. L’acqua superacida potrebbe ispirare nuovi metodi per la produzione artificiale di diamanti e persino sostituire i superacidi tradizionali utilizzati nella raffinazione del petrolio.
Il prossimo passo per i ricercatori sarà confermare sperimentalmente queste ipotesi. Arthur France-Lanord, del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, ha dichiarato che il team sta già lavorando per replicare il fenomeno in laboratorio a pressioni e temperature più basse, aprendo la strada a nuove scoperte sulla chimica estrema dell’acqua.