apnea
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Resistere sott’acqua senza respirare è una sfida che poche persone al mondo riescono a superare per più di qualche minuto. Tuttavia, il croato Budimir Šobat ha dimostrato che il limite umano può essere spinto molto più in là. Nel 2021, all’età di 56 anni, è riuscito a trattenere il respiro sott’acqua per ben 24 minuti e 37 secondi, stabilendo un nuovo Guinness World Record.

Va precisato che Šobat ha respirato ossigeno puro prima dell’immersione, una tecnica che aumenta temporaneamente la capacità di trattenere il fiato riducendo il livello di anidride carbonica nel sangue.

 

L’adattamento straordinario del popolo Bajau

Non tutti gli esseri umani sono uguali quando si tratta di apnea. Il popolo Bajau, una comunità che vive da oltre mille anni nelle acque del Sud-Est asiatico, è capace di immergersi fino a 60 metri di profondità e rimanere sott’acqua per diversi minuti.

Uno studio pubblicato sulla rivista Cell ha scoperto che i Bajau hanno una milza più grande rispetto alla media della popolazione umana. Questo organo svolge un ruolo chiave nell’apnea prolungata, poiché rilascia globuli rossi extra nel sangue, migliorando l’ossigenazione del corpo durante l’immersione.

Quanto resiste una persona comune?

Per chi non è un atleta d’elite o geneticamente predisposto, il tempo medio di resistenza sott’acqua varia tra 30 e 90 secondi. Con allenamento specifico, si possono superare i 3-4 minuti, mentre gli apneisti professionisti possono raggiungere i 10 minuti o più senza respirare, grazie a tecniche avanzate di respirazione e rilassamento.

Come migliorare la capacità di apnea

Sebbene non tutti possano aspirare ai record di Šobat o agli adattamenti genetici dei Bajau, esistono tecniche per migliorare la capacità di apnea:

  • Respirazione lenta e controllata prima dell’immersione, senza iperventilare.
  • Allenamento del diaframma e della tolleranza alla CO2 per ritardare lo stimolo respiratorio.
  • Rilassamento muscolare per ridurre il consumo di ossigeno.

L’uomo può davvero vivere sott’acqua?

Sebbene il corpo umano non sia progettato per lunghe permanenze in apnea, l’innovazione tecnologica ha reso possibile vivere sott’acqua per mesi. Alcuni esperimenti, come il laboratorio sottomarino Aquarius o l’impresa del ricercatore Joseph Dituri, che ha vissuto per 100 giorni in un habitat subacqueo, dimostrano che il sogno di abitare il mare potrebbe un giorno diventare realtà.

L’essere umano ha limiti biologici ben definiti, ma con allenamento, adattamento genetico o supporto tecnologico, è possibile superare barriere apparentemente invalicabili. E chi sa? Forse il prossimo record di apnea potrebbe essere battuto ancora una volta.