
Il fumo delle sigarette è ormai in modo perenne associato al rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Un rischio che di fatto sta portando le persone a diminuire questa cattiva abitudine a tal che i fumatori del mondo stanno diminuendo, ma si parla comunque di 2 milioni di decessi all’anno. Secondo nuove ricerche però, i dati vedono un rischio sempre maggiore di andare in contro a questa patologia per i non fumatori.
Sono numeri assoluti trascinati soprattutto da alcuni paesi come la Cina e in generale l’Asia Orientale. L’aumento dell’inquinamento atmosferico, l’inquinamento dell’aria che respiriamo, sta portando sempre più casi di cancro ai polmoni anche per chi non fuma. Di fatto sta diventando un problema a 360° nonostante gli sforzi in materia di prevenzione generale.
Il cancro ai polmoni può colpire tutti
Un aspetto interessante è che al contrario di quanto detto prima, la credenza popolare, il cancro ai polmoni non è il rischio principale per chi fuma. In sostanza, al giorno d’oggi, la patologia in questione sta diventando un rischio maggiore per il gruppo dei virtuosi.
Le parole dei ricercatori: “Dato che il cancro ai polmoni è il cancro principale al mondo, è essenziale una comprensione completa dei mutevoli modelli epidemiologici e delle loro potenziali cause. Mentre la prevalenza del fumo continua a diminuire in molti paesi del mondo, la percentuale di cancro ai polmoni nelle persone che non hanno mai fumato è aumentata. In particolare, si stima che il cancro ai polmoni nelle persone che non hanno mai fumato sia la quinta causa principale di mortalità correlata al cancro in tutto il mondo, che si verifica quasi esclusivamente come adenocarcinoma e più comunemente nelle donne e nelle popolazioni asiatiche”.