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Foto di Wolfgang Eckert da Pixabay

Per molto tempo, gli scienziati hanno cercato di comprendere i meccanismi che regolano il nostro desiderio di mangiare. Un recente studio della Rockefeller University ha rivelato un circuito cerebrale sorprendentemente semplice che potrebbe essere alla base dell’appetito. Questo meccanismo, scoperto nei ratti, coinvolge solo tre neuroni e sembra essere strettamente legato ai movimenti masticatori.

Un circuito cerebrale di soli tre neuroni

I ricercatori hanno individuato un sistema che coinvolge tre gruppi di neuroni:

  1. Neuroni che rilevano gli ormoni della fame – Questi neuroni percepiscono se l’organismo è affamato o sazio.
  2. Neuroni di collegamento – Regolano l’attività della mascella in risposta ai segnali di fame.
  3. Neuroni della masticazione – Controllano i movimenti necessari per ingerire il cibo.

L’attivazione o l’inibizione di questi neuroni ha effetti sorprendenti: se stimolati, gli animali perdono interesse per il cibo, mentre la loro inattivazione porta a un eccesso di alimentazione incontrollata.

Esperimenti con l’optogenetica

Per comprendere meglio questo meccanismo, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica avanzata chiamata optogenetica, che consente di controllare l’attività dei neuroni con impulsi luminosi. Quando i neuroni BDNF venivano attivati, i ratti smettevano completamente di mangiare, ignorando anche cibi altamente calorici. Al contrario, la loro inattivazione portava i roditori a consumare fino al 1200% di cibo in più del normale.

Il legame con l’obesità

Questa scoperta collega il circuito dell’appetito a studi precedenti sull’ipotalamo, una regione cerebrale nota per regolare la fame. La ricerca ha dimostrato che bassi livelli di fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF) sono associati all’obesità sia nei roditori che negli esseri umani.

Gli scienziati ipotizzano che anche negli esseri umani esista un sistema simile e vogliono verificare se possa essere influenzato da fattori emotivi come ansia e stress.

Prospettive future

Questa scoperta apre nuove strade per lo sviluppo di trattamenti innovativi contro l’obesità e i disturbi alimentari. Comprendere come il cervello regola la fame potrebbe aiutare a creare terapie mirate per chi soffre di eccesso di peso o disturbi dell’alimentazione.

In futuro, il team di ricerca vuole approfondire se questo circuito possa essere influenzato anche da emozioni e stati psicologici, offrendo così nuove prospettive su come il cervello bilancia il desiderio di cibo e il bisogno di nutrirsi.