memoria
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nella serie TV Severance, la “separazione” chirurgica della memoria crea due entità mentali distinte, una dedicata esclusivamente al lavoro (innie) e una riservata alla vita personale (outie). Sebbene sembri pura fantascienza, questa premessa ha radici in alcune conoscenze neuroscientifiche reali.

Dividere la Mente: Scienza e Fantasia

L’idea alla base di Severance non è del tutto immaginaria. Ecco alcuni punti che avvicinano la fiction alla realtà:

  1. Chirurgia Cerebrale e Menti Indipendenti
    • Sezionare il Corpo Calloso: Interventi eseguiti su pazienti con epilessia resistente ai farmaci hanno dimostrato che gli emisferi del cervello possono operare indipendentemente. Un celebre esempio del 1977 mostrava emisferi con desideri opposti, con uno preferendo un lavoro tecnico e l’altro aspirazioni più avventurose.
  2. Ricordi Inconscienti e Dissociazioni
    • Fenomeni come la sindrome della mano aliena e i casi di dissociazione della memoria illustrano come parti della mente possano agire separatamente dalla coscienza principale. Tuttavia, la chirurgia per una divisione complessa come in Severance è ancora ben oltre l’orizzonte della scienza.

Sfide Scientifiche per la “Severanza”

Nonostante i parallelismi, esistono due grandi limiti alla plausibilità della procedura immaginata nella serie:

  1. Memoria Indivisibile:
    • La memoria non è localizzata in una regione unica, ma è distribuita attraverso complesse reti neurali. Dividere “memorie lavorative” e “personali” sarebbe estremamente difficile da realizzare senza causare gravi problemi cognitivi.
  2. Interdipendenza Cognitiva:
    • I processi di memoria interagiscono continuamente con altre funzioni cerebrali, come emozioni e capacità di giudizio. Isolarli senza compromettere il funzionamento complessivo appare improbabile.

Etica e Psicologia della Divisione

Oltre alla scienza, Severance solleva domande fondamentali:

  • Cosa significa lavorare senza ricordare la propria vita personale?
  • È etico creare una “entità” che esiste solo per lavorare, intrappolata per sempre?

La serie usa una cornice futuristica per esplorare questioni di alienazione lavorativa e dissociazione psicologica, temi attuali in un’epoca di crescente burnout professionale.

La Fantascienza Sfida il Futuro?

Sebbene improbabile nella realtà attuale, la “severanza” di Severance stimola riflessioni sulle possibilità della neuroscienza e sulle implicazioni etiche delle sue applicazioni. Con un focus sull’intersezione tra scienza e umanità, la serie trasforma una premessa fantasiosa in un’opera profondamente provocatoria.

Non resta che seguire la seconda stagione per scoprire le ulteriori domande – e forse qualche risposta – che ci riserverà.