idrogeno risorsa Terra 200 anni
Foto di anandasandra da Pixabay

L’idrogeno naturale, spesso definito come “idrogeno bianco”, rappresenta una delle più promettenti risorse energetiche nascoste sotto la superficie terrestre. Secondo recenti ricerche, i giacimenti di idrogeno intrappolati nel sottosuolo potrebbero fornire energia al pianeta per i prossimi 200 anni, anche se sfruttati solo in parte. Questa scoperta ha acceso il dibattito su come integrare questo risorsa nel mix energetico globale, già in transizione verso fonti più sostenibili. Per capire l’impatto di questa cifra basta pensare che equivale a 26 volte le riserve petrolifere attualmente conosciute. Se anche solo il 2% di questa risorsa fosse accessibile, potremmo alimentare il mondo per 200 anni con energia pulita, scalzando completamente petrolio, carbone e gas naturale. Una prospettiva che non possiamo più ignorare.

A differenza dell’idrogeno prodotto industrialmente, come l’idrogeno verde (ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua con energia rinnovabile) o quello grigio e blu (derivato dai combustibili fossili), l’idrogeno bianco si trova naturalmente nel sottosuolo. È generato attraverso processi geologici come l’ossidazione dei minerali ferrosi o la decomposizione di idrocarburi profondi. La sua produzione non richiede energia esterna né genera emissioni di carbonio, rendendolo una risorsa teoricamente a impatto zero.

 

L’idrogeno nascosto nel sottosuolo, una risorsa energetica per 200 anni

I tempi preliminari indicano che i depositi di idrogeno bianco potrebbero essere distribuiti in tutto il mondo, con giacimenti significativi localizzati in Africa, Australia e Sud America. La quantità disponibile sotto terra è ancora oggetto di studio, ma anche una piccola frazione delle riserve potrebbe fornire energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno mondiale per decenni, offrendo un’alternativa valida ai combustibili fossili.

Sebbene promettente, l’estrazione dell’idrogeno bianco presenta sfide significative. A differenza del petrolio o del gas naturale, l’idrogeno è una molecola leggera che può disperdersi facilmente. Gli attuali metodi di perforazione devono essere adattati per identificare e sfruttare questi giacimenti in modo efficiente. Inoltre, è necessario sviluppare tecnologie per immagazzinare e trasportare l’idrogeno in sicurezza, data la sua elevata infiammabilità.

L’impiego dell’idrogeno bianco potrebbe rivoluzionare il settore energetico, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di gas serra. Tuttavia, la sua estrazione su larga scala potrebbe avere un impatto ambientale significativo, ad esempio attraverso la modifica degli equilibri geologici o il rischio di contaminazione delle falde acquifere. Dal punto di vista economico, i Paesi con giacimenti significativi potrebbero diventare protagonisti del mercato energetico globale.

 

Una risorsa-ponte nella transizione verso un futuro energetico sostenibile

Molte delle aree con potenziale per giacimenti di idrogeno bianco si trovano in Paesi in via di sviluppo. Se gestite correttamente, queste risorse potrebbero offrire opportunità di crescita economica e di miglioramento delle infrastrutture locali. Tuttavia, è fondamentale evitare che l’estrazione porti a sfruttamento o instabilità, come spesso accade con altre risorse naturali.

L’idrogeno bianco potrebbe rappresentare una risorsa-ponte nella transizione verso un futuro energetico sostenibile. Abbinato a fonti rinnovabili, potrebbe garantire un sistema energetico stabile, utilizzabile sia per il trasporto che per la generazione di elettricità. Tuttavia, il suo ruolo dipenderà dalla capacità di sviluppare un mercato globale dell’idrogeno e di investire in infrastrutture adeguate.

L’idrogeno nascosto sotto la superficie terrestre potrebbe essere una risorsa chiave per il futuro energetico del pianeta, ma la strada per il suo utilizzo è ancora lunga. Saranno necessari investimenti significativi nella ricerca, nella tecnologia e nella cooperazione internazionale per sfruttare al massimo questo potenziale. Se gestito in modo sostenibile, l’idrogeno bianco potrebbe non solo alimentare la Terra per i prossimi 200 anni, ma anche contribuire a costruire un sistema energetico più pulito e resiliente.

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