
Un team internazionale di scienziati ha fatto un passo avanti nella comprensione del tatto umano, identificando 16 tipi distinti di cellule nervose coinvolte nella somatosensazione, ovvero il sistema di percezione del corpo. Questo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Linköping, del Karolinska Institutet e dell’Università della Pennsylvania, ha permesso di mappare in modo dettagliato le cellule responsabili della nostra percezione del tatto, del calore e del dolore, creando un vero e proprio “atlante” delle cellule nervose sensoriali.
La ricerca
La ricerca si è focalizzata sulla somatosensazione, che permette agli esseri umani di percepire il mondo attraverso stimoli come temperatura, pressione e dolore. Grazie all’utilizzo del sequenziamento profondo dell’RNA, i ricercatori hanno potuto raggruppare le cellule nervose sulla base dei profili genetici, individuando 16 gruppi distinti di neuroni sensoriali. Questo approccio ha rivelato che le sensazioni corporee sono molto più complesse di quanto si pensasse, superando il concetto tradizionale di un tipo di cellula per ogni sensazione.
Per comprendere meglio la funzione di ciascun tipo di cellula, i ricercatori hanno utilizzato la tecnica della microneurografia, che consente di “ascoltare” i segnali nervosi emessi da singole cellule sottoposte a stimoli come tatto, calore o freddo. Questo metodo ha portato a scoperte sorprendenti, come un tipo di cellula che risponde sia al tocco piacevole sia alla capsaicina, il composto che conferisce il calore ai peperoni, segnalando così anche la sensibilità al dolore.
Lo studio ha rivelato una complessità inaspettata anche nella percezione del freddo: una cellula nervosa ha risposto a stimoli di raffreddamento senza possedere la proteina tipica per la sensibilità al freddo, suggerendo la presenza di un nuovo meccanismo ancora da scoprire.
Confrontando i risultati su esseri umani, topi e scimmie, i ricercatori hanno notato che molti dei 16 tipi di cellule nervose sono comuni tra le specie, ma la velocità di conduzione varia, specialmente nelle cellule umane sensibili al dolore, molto più rapide rispetto a quelle dei topi. Questo potrebbe spiegare perché gli esseri umani reagiscono più prontamente a potenziali lesioni.
Questa ricerca, pubblicata su Nature Neuroscience, rappresenta un importante progresso nella comprensione del tatto e della percezione sensoriale, aprendo la strada a futuri studi sui meccanismi di rilevamento del dolore, del freddo e di altre sensazioni che contribuiscono alla nostra esperienza corporea.