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Foto di Nino Liverani su Unsplash

Una storta alla caviglia è qualcosa di molto comune e nonostante questo gli effetti possono risultare profondi. Non si parla semplicemente di subirne una e magari finire per cadere e farsi male seriamente, ma qualcosa a livello cerebrale. Nuovi studi stanno mostrando come di fatto il danno che può verificarsi in tal senso arrivare a modificare il modo con cui il cervello elabora da un lato il movimento e dall’altro la percezione del dolore.

Di fatto un cambiamento alla base del piede, come una storta alla caviglia, può interessare tutto il corpo. Se dolorante, il modo con cui poi camminiamo cercando di compensare tutto questo porterà il corpo a usare in modo diverso il ginocchio, l’anca e così via della metà del corpo interessata. Fin qui non è una novità, ma come agisce il cervello invece non era esattamente contemplato.

 

Gli effetti sul cervello di una semplice storta alla caviglia

A seguito di una storta, dovrebbe avvenire anche solo momentaneamente una modifiche del carico da quel lato del corpo. Nello specifico “più il carico è vicino alla normale gravità terrestre, più accurato è il nostro senso del movimento; più basso è il carico muscolare, meno accurato diventiamo”. Questo implica quindi un adattamento da parte del cervello per compensare.

Sostanzialmente, un piccola parte del cervello si resetta per poter gestire meglio la nuova situazione. Per una persona normale, dopo una storta alla caviglia, tutto questo potrebbe importare ben poco. Per chi fa sport invece diventa tutto diverso. Chi è abituato a farlo ad alti livelli conosce alla perfezione come il proprio corpo risponde anche ai minimi stimoli e questi cambiamenti possono di fatto influenzare le performance nel breve e medio termine.