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Foto di Tiểu Bảo Trương da Pixabay

Un gruppo di scienziati ha sviluppato un generatore di energia innovativo che sfrutta la traspirazione delle piante, in particolare delle foglie di loto, per produrre elettricità. Questa scoperta rivoluzionaria potrebbe trasformare le foglie in una fonte di energia sostenibile, capace di alimentare piccoli dispositivi elettronici. Il generatore, chiamato LTG (Living Lotus Leaf Transpiration Generator), è in grado di sfruttare il naturale processo di sudorazione delle piante per creare elettricità e, in futuro, potrebbe essere utilizzato per costruire reti elettriche alimentate dalle piante stesse.

La tecnologia LTG rappresenta un passo in avanti significativo rispetto agli attuali dispositivi energetici, che richiedono spesso una vicinanza a corpi idrici per funzionare. La nuova tecnologia, descritta in uno studio pubblicato su Nature Water, utilizza un elettrodo a rete di titanio posizionato sulla superficie della foglia come catodo, mentre un altro elettrodo a forma di ago viene inserito nel gambo della pianta, fungendo da anodo. La differenza di potenziale elettrico tra questi due elettrodi viene creata grazie al flusso d’acqua che si verifica durante la traspirazione, sfruttando il movimento capillare dell’acqua attraverso la pianta.

I ricercatori hanno scoperto che diversi fattori influenzano le prestazioni del generatore, tra cui il diametro del gambo della pianta e la temperatura dell’ambiente. Gambi più spessi permettono una maggiore velocità di trasporto dell’acqua, mentre temperature più elevate aumentano la produzione di elettricità. Tuttavia, livelli elevati di umidità riducono l’efficienza del dispositivo.

Secondo il primo autore dello studio, Qichang Uh, ci sono ancora diverse sfide da superare per rendere questa tecnologia commercialmente applicabile. Tra queste, il miglioramento dell’efficienza energetica e la creazione di un sistema ottimale di raccolta e stoccaggio dell’energia prodotta. Nonostante sia ancora in fase iniziale, il team di ricerca è fiducioso che con ulteriori sviluppi questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il campo delle energie rinnovabili, offrendo un’alternativa ecologica e sostenibile per alimentare piccoli dispositivi elettronici.