Il cancro è sempre un problema. Oltre alla malattia in sé, si parla anche solo di riuscire ad arrivare a una diagnosi. Spesso per riuscirci, infatti, bisogna adottare trattamenti invasivi come nel caso di quello al cervello dove bisogna fare affidamento alla biopsia chirurgica. Adesso, i ricercatori hanno ideato una nuova strategia che necessità di un semplice esame del sangue, e questo riduce di molto le tempistiche anche post prelievo.
Nel momento in cui si fa una biopsia per cercare di terminare se si tratta di un cancro o meno, bisogna analizzare tale campione e questo richiede del tempo. Con questo esame del sangue invece ci vorrebbe appena un’ora per avere indietro i risultati. Si tratta di un aspetto positivo non da poco, anche a livello psicologico per capire subito la propria situazione a livello di salute.
Un esame del sangue per riuscire a diagnosticare il cancro
Questo esame richiede appena 100 microlitri di sangue e analizzandolo si cercano tracce del glioblastoma, nello specifico il cancro cerebrale più letale e al tempo stesso anche più comune. All’interno del sangue si presentano come delle vescicole extracellulari al cui interno sono presenti diversi materiali organici come proteine e lipidi.
Le parole dei ricercatori dell’Università di Notre Dame degli Stati Uniti: “Le vescicole extracellulari o esosomi sono nanoparticelle uniche secrete dalle cellule. Sono grandi, da 10 a 50 volte più grandi di una molecola, e hanno una carica debole. La nostra tecnologia è stata progettata specificamente per queste nanoparticelle, utilizzando le loro caratteristiche a nostro vantaggio. L’attuale piattaforma diagnostica può essere ampliata per test di una libreria così ampia di plasma non trattato da una grande coorte di pazienti oncologici per stabilire profili specifici per diversi tumori in stadi diversi.”