
L’olio extravergine di oliva, a lungo celebrato per i suoi benefici per la salute, ha recentemente rivelato un effetto ancora più sorprendente sul benessere cardiaco, soprattutto se inserito con attenzione in diete vegane e mediterranee. Un nuovo studio condotto dall’Università della Florida ha indagato l’impatto di questo olio sulla salute delle persone a rischio di malattie cardiovascolari aterosclerotiche, una condizione che può portare a gravi complicazioni come infarti e ictus.
L’olio d’oliva ha guadagnato popolarità negli anni ’90 grazie alla dieta mediterranea, nota per l’enfasi su cibi a base vegetale come frutta, verdura e cereali integrali, e per l’uso moderato di latticini, pesce e pollame. In questa dieta, l’olio d’oliva è la principale fonte di grassi, e studi precedenti hanno dimostrato che tale regime alimentare può ridurre il rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e altre patologie croniche.
Tuttavia, questo nuovo studio ha portato a una scoperta interessante: sebbene l’olio d’oliva sia generalmente più sano dei grassi di origine animale, non esiste un tipo di olio d’oliva che possa essere considerato “il più sano di tutti” per la salute del cuore. L’aspetto più rilevante risiede nella quantità e nel contesto in cui viene consumato.
I ricercatori hanno seguito un gruppo di 40 adulti, tra i 18 e i 79 anni, per un periodo di otto settimane. Questi partecipanti hanno seguito una dieta vegana ben equilibrata, alternando periodi con un elevato consumo di olio extravergine di oliva (quattro cucchiai al giorno) a periodi con un consumo molto ridotto dello stesso olio. I risultati hanno mostrato che, mentre entrambe le varianti della dieta hanno migliorato i profili cardiometabolici dei partecipanti, l’ordine in cui sono state applicate ha avuto un impatto significativo sui livelli di colesterolo.
In particolare, coloro che hanno seguito una dieta a basso contenuto di olio d’oliva dopo un periodo di consumo elevato hanno registrato riduzioni maggiori nei livelli di lipoproteine a bassa e alta densità, colesterolo totale e glucosio nel sangue. Questo suggerisce che una transizione da un alto a un basso consumo di olio d’oliva potrebbe avere effetti benefici più marcati sul cuore.
La chiave sembra essere non solo nella scelta dell’olio extravergine di oliva, ma anche nella moderazione e nella sequenza con cui viene introdotto nella dieta, dimostrando ancora una volta quanto sia complessa e affascinante la relazione tra alimentazione e salute.