
Con le festività, le famiglie di tutto il mondo accolgono un’icona natalizia nelle proprie case: l’albero di Natale. E tanta è la gioia nell’addobbarlo, quanta la tristezza nel disfarlo. Tuttavia, uno studio condotto dal National Institute of Standards and Technology (NIST) mette in guardia sui potenziali rischi per la salute legati agli alberi di Natale naturali.
Ogni anno, circa 30 milioni di alberi di Natale naturali portano gioia e un caratteristico profumo di pino nelle case americane. Questo profumo è dovuto ai composti organici volatili (COV) emessi dagli alberi, ma il livello di emissione e i possibili impatti sulla salute erano poco noti fino a ora.
Il team di ricercatori del NIST ha condotto uno studio sigillando un albero di Natale comune, un abete Douglas, in una camera per 17 giorni per misurare i COV emessi. I risultati hanno rivelato che i monoterpeni, comuni nei deodoranti per ambienti, nelle candele e in alcuni prodotti per la cura personale, erano abbondanti negli alberi di Natale.
Sebbene i livelli rilevati fossero inizialmente paragonabili a quelli di un deodorante per ambienti o di una casa di nuova costruzione, diminuivano nel tempo. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che i monoterpeni possono reagire con l’ozono, formando sottoprodotti come la formaldeide e altri composti chimici reattivi. Questa reazione, sebbene influenzasse la chimica dell’aria interna, ha mantenuto i livelli di formaldeide relativamente bassi, ma potrebbe causare disagio alle persone sensibili ai COV.
Per ridurre il rischio, gli esperti consigliano di aprire una finestra vicino all’albero o di lasciare gli alberi appena tagliati all’aperto o in un garage per tre giorni prima di portarli in casa. Questo consentirebbe alle emissioni di COV di diminuire in modo naturale, riducendo il potenziale impatto sulla salute. Un’attenzione consapevole alla qualità dell’aria interna potrebbe contribuire a garantire che la gioia delle festività non comporti rischi nascosti per la salute.