
Il Parco dei Mostri di Bomarzo, ideato dall’architetto Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, offre una passeggiata insolita attraverso creature dalle fattezze mostruose. Alcune teorie suggeriscono che il parco possa avere avuto scopi alchemici. Il Principe Orsini conduceva una vita enigmatica ed era un appassionato di alchimia, cercando di trasformare il plumbago presente nel terreno in figure parlanti, cariche di simbolismo e comprensibili solo agli eletti. Un vero percorso iniziatico, apparentemente bizzarro per gli osservatori comuni, ma un intricato codice per gli iniziati.
Alcune teorie suggeriscono che il Principe Orsini abbia disegnato il progetto, determinando la disposizione delle statue e lasciando la parte logistica ed esecutiva all’artista Pirro Ligorio, un allievo di Michelangelo Buonarroti, con la collaborazione di altri artisti di rilievo come Raffaello da Montelupo e Simone Moschino. Altri ritengono che il giardino dei Mostri sia ispirato al libro “Hypnerotomachia Polyphilii” noto come “Il Sogno di Polifilo,” che racconta un lungo sogno in cui il protagonista Polifilo cerca di trovare pace dalla sofferenza d’amore causata dalla sua amata Polia, defunta. Polifilo intraprende un viaggio iniziatico alla ricerca di lei.
Il Parco dei Mostri di Bomarzo si discosta nettamente dagli altri giardini dell’epoca, rappresentando un’opera unica nel suo genere. Le sculture sono disposte in modo apparentemente casuale, senza rispettare proporzioni classiche o regolarità geometriche. Il parco si estende su una superficie di 3 ettari e ospita sculture straordinarie che raffigurano mostri, creature mitologiche, divinità e sono spesso accompagnate da iscrizioni misteriose. Oggi, dopo anni di abbandono, il Parco è stato restaurato e aperto ai visitatori di tutte le età.
Il Parco di Bomarzo è considerato da molti un percorso iniziatico, un luogo dove le creature mostruose rappresentano simbolicamente le fasi alchemiche. Tuttavia, le simbologie all’interno del parco sono intricate e sfuggenti. Il visitatore può tentare di seguire le tracce di questo percorso, separando e raffinando le diverse parti di sé, come suggerito da una delle iscrizioni: “Tu ch’entri qua pon mente parte a parte e dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte“.
Le creature più importanti del Parco includono le Sfingi, Proteo o Glauco, Ercole e Caco, la Tartaruga e la Balena, l’Elefante, il Drago, l’Orco, Proserpina (Persefone) e Cerbero, Echidna, la Furia e i Leoni. Ognuna di queste sculture è ricca di simbolismo e contribuisce a creare un’atmosfera unica all’interno del Parco dei Mostri di Bomarzo.
“Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove sono facce orrende, elefanti, leoni, orchi et draghi.”
Pier Francesco Orsini