Nella capitale dell’impero ittita, Hatusa, è avvenuta una straordinaria riscoperta linguistica. Dopo il ritrovamento di oltre 30.000 tavolette d’argilla, gli archeologi dell’Università di Würzburg, in Germania, hanno portato alla luce una lingua mai vista prima, che era stata nascosta tra le antiche rovine di Boğazköy-Hattusha, meglio conosciuta come Hatusa, situata nella Turchia centro-settentrionale.
Questa scoperta è stata davvero sorprendente. Inizialmente, si credeva che le tavolette fossero scritte esclusivamente in lingua ittita, ma una nuova ricerca ha rivelato l’esistenza di una lingua sconosciuta fino a quel momento. Questa lingua, sebbene non sia stata completamente decifrata, sembra originaria della regione di Kalašma, situata ai limiti nord-occidentali del cuore ittita. Inoltre, presenta notevoli somiglianze con il luvio, un’altra lingua storicamente parlata all’interno dell’impero ittita.
Secondo gli studiosi, le tavolette che contengono questa lingua misteriosa descrivono antichi rituali culturali praticati a Kalašma. È interessante notare che gli Ittiti sembrano essere stati interessati a registrare tali rituali in lingue straniere.
Ulteriori analisi hanno indicato che questa lingua misteriosa appartiene alla famiglia indoeuropea, un gruppo linguistico ampiamente diffuso in Europa, nell’altopiano iraniano e nell’India settentrionale, che comprende lingue come l’hindi, il persiano, il russo e l’inglese, tra le altre. Questa scoperta è stata una rivelazione, poiché la lingua ittita è una delle più antiche lingue indoeuropee conosciute, e il suo sistema di scrittura era basato su caratteri cuneiformi.
L’impero ittita
L’impero ittita è stato un’importante potenza durante la tarda età del bronzo, tra il 1650 e il 1200 a.C. Raggiunse il suo apice sotto il dominio di re come Suppiluliuma I e Muwatalli II, estendendosi su parti del Medio Oriente e interagendo con potenze come la Mesopotamia e l’Egitto, con i quali siglò uno dei più antichi trattati di pace registrati, il Trattato di Kadesh. La società ittita era complessa, con un’amministrazione centralizzata e un sistema legale ben strutturato. Era anche nota per i suoi contributi alla metallurgia, in particolare nella lavorazione del ferro e del bronzo, e per la sua abilità nella guerra, essendo stata una delle prime civiltà a utilizzare carri da combattimento in modo efficace.
Nonostante la sua caduta intorno al 1180 a.C. a causa di invasioni e crisi interne, l’eredità degli Ittiti continua a influenzare la storia e la cultura del Medio Oriente. Hatusa è stata riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1986, grazie alla sua architettura urbana e all’arte ben conservate. Questa nuova scoperta ha accresciuto l’interesse degli accademici e degli appassionati di linguistica e della regione, aprendo nuove prospettive per la comprensione della diversità e della complessità storica dell’antico Vicino Oriente, che abbraccia la regione dell’Asia vicino al Mar Mediterraneo, compresi paesi come Siria, Libano, Israele, Palestina e Iraq.