In un mondo in cui la ricerca scientifica è sempre più intraprendente, emergono scoperte straordinarie che possono cambiare il nostro modo di vedere l’alimentazione e la salute. Un recente studio ha gettato nuova luce sulle proprietà delle banane appena verdi, rivelando che l’amido resistente presente in questi frutti può ridurre significativamente il rischio di sviluppare varie forme di cancro.
L’amido resistente è un tipo di carboidrato che non viene digerito nell’intestino tenue, ma invece nel colon, dove nutre batteri benefici. “Questo amido resistente si trova naturalmente nei piselli, nei fagioli, nell’avena e in altri alimenti ricchi di amido“, spiega il professor John Mathers, esperto di Nutrizione Umana presso l’Università di Newcastle, citato dalla Brighter Side of News.
Secondo Mathers, “pensiamo che l’amido resistente possa ridurre lo sviluppo del cancro attraverso l’alterazione del metabolismo batterico degli acidi biliari, diminuendo gli acidi biliari che potrebbero danneggiare il nostro DNA e, in definitiva, causare il cancro“.
Lo studio
Lo studio, condotto da specialisti delle Università di Newcastle e Leeds e pubblicato nel 2022 sulla rivista Cancer Prevention Research, ha coinvolto quasi 1000 partecipanti di tutto il mondo affetti dalla sindrome di Lynch.
La sindrome di Lynch è una patologia ereditaria che è responsabile di circa il 3% di tutti i casi di cancro del colon-retto. Durante un periodo che va dal 1999 al 2005, i partecipanti allo studio hanno assunto amido resistente in forma di polvere, quotidianamente, per due anni.
I risultati della ricerca hanno indicato che l’assunzione di amido resistente, anche noto come fibra fermentabile, nel corso di una media di due anni, non ha avuto un impatto significativo sui tumori del colon-retto. Tuttavia, ha ridotto in modo significativo l’incidenza di altre forme di cancro di oltre il 60%.
“Abbiamo scoperto che l’amido resistente riduce l’incidenza di vari tipi di cancro di oltre il 60%. L’effetto è stato più evidente nella parte superiore del tratto digestivo. Questo è particolarmente importante poiché i tumori del tratto gastrointestinale superiore sono difficili da diagnosticare e spesso non vengono rilevati in fase precoce“, ha dichiarato John Mathers.
Alla fine del periodo di trattamento, non c’è stata una differenza evidente tra coloro che avevano assunto l’amido resistente e coloro che non l’avevano fatto. Tuttavia, gli studiosi prevedono un effetto a lungo termine e hanno progettato lo studio per ulteriori monitoraggi.
L’impatto è stato particolarmente evidente nei tumori dell’esofago, dello stomaco, delle vie biliari, del pancreas e del duodeno. L’effetto è persistito per dieci anni dopo che i partecipanti hanno smesso di assumere il supplemento.
Nel periodo di monitoraggio, sono stati registrati solo cinque nuovi casi di tumori del tratto gastrointestinale superiore tra i 463 partecipanti che avevano assunto l’amido resistente, rispetto ai 21 casi tra i 455 che avevano assunto il placebo.
Il professor Tim Bishop, docente presso l’Università di Leeds e uno degli autori dello studio, ha confessato che i risultati sono stati entusiasmanti e che “la portata dell’effetto protettivo sul tratto gastrointestinale superiore è stata inaspettata“.