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Foto di Harry Grout su Unsplash

Gli allevamenti, tra le tante altre cose, possono risultare essere un grosso problema per l’uomo. L’alta concentrazione di animali che vivono a stretto contatto con l’uomo pone le basi per la creazione di focolai di malattie vecchi e nuove. In Unione Europea ci sono molte leggi ad hoc per cercare di ridurre i rischi, ma negli Stati Uniti la situazione è diversa.

I ricercatori di Harvard e della New York University hanno voluto cercare di capire il rischio dietro agli allevamenti di 15 paesi, di capire come alcune pratiche sono un grosso rischio. Per esempio, il forte uso di antibiotici che porta alla proliferazione di batteri super-resistenti. Come detto, le regolamentazioni in tal senso lasciano molte zone scoperte e il rischio per noi aumenta.

 

Il rischio dietro agli allevamenti

Le parole dei ricercatori: “Il rischio è sbalorditivo, perché il nostro uso di animali è enorme. Il rischio di trasmissione della malattia non è realmente limitato a una particolare geografia o pratica culturale. Può accadere ovunque ci siano frequenti interazioni tra animali selvatici o domestici e umani. Queste minacce sono là fuori, sia che accendiamo le luci e le affrontiamo o semplicemente continuiamo a trovare conforto nell’oscurità.”

Con il Covid-19 sono aumentate la attenzione che vengono rivolte alla malattie zoonotiche, ovvero quelle che hanno origine dagli animali. Il 75% di quelle infettive nuove o che stanno emergendo hanno questa natura. Con la produzione attuale degli Stati Uniti, più di 10 miliardi di animali ogni anno, che in un modo o nell’altro entrano in contatto con 220 milioni di animali selvatici, i rischi sono sempre più alti.