
Esaminando numeri e dati relativi al mondo del videogioco, un elemento emerge in maniera pressoché inconfutabile: il ruolo primario ricoperto dal gaming mobile. Il videogioco su smartphone non è certo una novità, anzi: ben presto la telefonia mobile ha iniziato a includere semplici passatempi che davano la possibilità di godere di qualche momento di evasione. Una situazione che, nel processo evolutivo che ha portato agli odierni smartphone, si è a sua volta evoluta: oggi i videogiocatori che prediligono hardware dedicato sono una netta minoranza, e in paesi come la Cina, forte protagonista dello sviluppo del mobile, si dichiarano mobile gamers 9 videogiocatori su 10.
Si tratta di una trasformazione epocale nel mondo del videogioco, abituato a rivoluzioni continue ma che deve comunque fare i conti con una tendenza in grado, in molti casi, di cambiare la natura stessa di videogiochi e generi videoludici. Alcuni generi infatti si sono nettamente trasformati nel loro approdo al mobile gaming, mentre altri non sono andati incontro a modifiche sostanziali: un quadro complesso, e proprio per questo particolarmente interessante.
Si può per esempio pensare ai simulatori di guida. Da sempre questi sono ottimali per hardware dedicati, che possono contare su periferiche specializzate come volanti e pedaliere. Questo non ha naturalmente impedito che il sim racing giungesse anche nella telefonia mobile, in modo spesso molto semplificato: visuali dall’alto, grafiche essenziali e controlli semplificati caratterizzavano i primi titoli di guida su mobile. Una trasformazione che continua ancora oggi: un gioco di guida per mobile è nettamente diverso dalla sua controparte classica, sfruttando non di rado l’accelerometro dei dispositivi per la guida oltre che i comandi touch screen. I due approcci, tradizionale e mobile, al medesimo genere risultano insomma molto differenti.
Riproposizioni pressoché inalterate invece per altri titoli come per esempio giochi di carte, intrattenimenti da casinò e simili. In tutti questi casi infatti l’approdo al mobile è successivo a una loro trasformazione digitale sicuramente rivoluzionaria, ma che giunge sul mobile senza doversi ulteriormente modificare. Per esempio già da anni il blackjack è diffuso online, dove ha potuto portare in maniera immutata le sue caratteristiche di strategia, calcolo probabilistico e approccio mnemonico. Con alle spalle già una digitalizzazione di successo, l’approdo al mobile è una mera questione di differente dispositivo: l’utilizzo del touch screen rappresenta una particolarità ben specifica, ma non di certo sufficiente per considerare il blackjack in mobilità l’evoluzione di un gioco che si mantiene immutato nelle sue linee essenziali da secoli.
Ci sono poi generi che, per loro stessa natura, devono necessariamente trasformarsi per approdare al mobile: una necessità che, effettivamente, è sempre stata affrontata di buon grado dagli sviluppatori, da subito consapevoli dell’importanza del mercato mobile. Basti pensare alle avventure dinamiche tridimensionali, retrocesse a un più semplice 2D a scorrimento: una scelta fatta in numerose occasioni da uno sviluppatore di primissimo piano, Ubisoft, che tramite la propria sussidiaria Gameloft ha fatto approdare sui cellulari versioni semplificate dei suoi titoli più popolari, da Prince of Persia fino a Splinter Cell e Assassins Creed. Un altro esempio è il genere shooter, che approdando al mobile fa fronte alla duplice necessità di non spingere sulla grafica e di ripensare interamente il sistema di gameplay basato su mira e movimento: una sfida raccolta però con successo in molte circostanze, per esempio dalla serie Call of Duty. Rivoluzionando i titoli della serie classica, su smartphone è arrivato Call of Duty Mobile: il titolo si è rivelato in grado di ritagliarsi una grossa fetta di estimatori, oltre a diventare protagonista di tornei eSport.

Si può poi guardare a Pokémon GO, versione mobile dello storico franchise JRPG. Nel 2016, al lancio, fu un fenomeno con pochi precedenti nel gaming mobile, generando un entusiasmo che ancora oggi mantiene viva l’applicazione. Per giungere su smartphone, la storica serie si è totalmente rivoluzionata: l’ha fatto implementando la realtà aumentata, elemento legato allo smartphone, ma anche trasformando radicalmente elementi essenziali come combattimento, allevamento e persino le immunità di tipo. L’app per smartphone rimane un esempio senza equivalenti nella stratificata serie, ed è stata accostata persino a passeggiate con animali. Un ottimo esempio delle trasformazioni, ma anche delle nuove potenzialità, che possono derivare dall’approdo di un videogioco su mobile.
Difficile prevedere in che direzione queste trasformazioni, o la loro assenza, potranno indirizzare il futuro del gaming. L’unica cosa certa è che molti titoli si sono indirizzati al mercato mobile: che abbiano dovuto o meno scendere a compromessi, questo rimane indicativo dell’enorme peso del mobile nello sviluppo dell’industria videoludica.