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Foto di Roberto Sorin su Unsplash

Apparentemente un farmaco anti-HIV già in circolazione sembra in grado di aiutare il cervello a eliminare le proteine tossiche che portano alla malattia di Huntington e a una forma di demenza ben specifica. Questa scoperta non è importante per sé, ma può aprire la possibilità che possa essere riutilizzato come terapia per le malattie neurodegenerative.

L’accumulo di queste proteine è collegato al declino cognitivo, come in molte altre tipologie di queste condizioni. Una nuova ricerca su dei topi ha mostrato che il farmaco antiretrovirale esistente può ripristinare la capacità del cervello di eliminarle. Il farmaco, che è presente sia in Europa che negli Stati Uniti, ha mostrato segni di riduzione della morte delle cellule cerebrali e di rallentamento della perdita di memoria nei topi geneticamente modificati per avere la demenza.

 

Un farmaco dell’HIV per contrastare una forma di demenza

È troppo presto per dire se il farmaco possa effettivamente aiutare a prevenire la demenza o l’Huntington nei topi, figuriamoci negli esseri umani, ma forse ciò che è più entusiasmante della ricerca è che identifica una via biologica che porta alla neurodegenerazione e un possibile modo per fermarla.

Le parole dei ricercatori: “Maraviroc, il farmaco in questione contro l’HIV, potrebbe non essere in sé la bacchetta magica, ma mostra una possibile via da seguire. Nello sviluppo di questo farmaco come trattamento per l’HIV, c’erano diversi altri candidati che fallivano lungo la strada perché non erano efficaci contro l’HIV. Potremmo scoprire che uno di questi funziona efficacemente negli esseri umani per prevenire le malattie neurodegenerative.”