
Anche se non può sembrare, le emissioni legate alla produzione del cemento rappresentano l’8% delle emissioni globali. Di per sé l’inquinamento non è tanto perché il processo è poco efficiente, ma soprattutto perché si parla di un’industria enorme e che difficilmente vede dei rallentamenti. Per cercare di ridurre tutto questo, alcuni ricercatori hanno esplorati nuovi metodi proprio di produzione e le alghe sembra essere un elemento chiave.
L’idea nello specifico è di usare il prodotto di alcune alghe calcificanti. La loro abilità è quella di sfruttare la CO2 presenta nell’acqua per produrre calcare. Usando quest’ultimo, compattandolo, si può sfruttare per creare elementi simili al cemento e sfruttabile per l’edilizia. Si parla quindi di elementi che abbandono, acqua di mare e anidride carbonica, per produrre un’alternativa di un prodotto fondamentale.
Produrre un cemento grazie a delle alghe
Le parole dei ricercatori: “Se la natura può far crescere il calcare, perché non possiamo? In superficie, creano questi intricati e bellissimi gusci di carbonato di calcio. È fondamentalmente un’armatura di calcare che circonda le cellule. Questo è un momento davvero emozionante per il nostro team. Per l’industria, ora è il momento di risolvere questo problema molto malvagio. Riteniamo di avere una delle migliori soluzioni, se non la migliore soluzione, per l’industria del cemento e del calcestruzzo per affrontare il problema del carbonio”.
I ricercatori sognano in grande e credono che questo sistema possa dare vita a una produzione di cemento in grado di venire incontro al fabbisogno degli Stati Uniti andando a occupare lo 0,5% della superficie del paese. Ovviamente è un progetto utopistico, ma serve anche solo a indicare la possibilità di una reale alternativa.