Secondo diversi studi, l’uso di marijuana porta con sé a un maggiore rischio di sviluppare patologie cardiache e più in generale aumenta il rischio d’infarto. Il motivo è legato al componente attivo della pianta ovvero il THC. Il suddetto è in grado di provocare un’infiammazione nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni, ma uno studio ha anche scoperto altro.
C’è un sostanza in grado di compensare l’effetto della marijuana sul cuore ovvero la genisteina che si trova in alimenti di facile ripetibilità come soia e fave. Un altro aspetto importanza della sostanza è che non riesce a bloccare gli altri effetti della THC che sono quelli di solito che fuma, o altro cerca.
Marijuana e malattie cardiache
Le parole dei ricercatori: “Poiché sempre più stati legalizzano l’uso ricreativo della di questa sostanza, i consumatori devono essere consapevoli che potrebbe avere effetti collaterali cardiovascolari. Ma la genisteina funziona abbastanza bene per mitigare i danni indotti dalla marijuana ai vasi endoteliali senza bloccare gli effetti che la marijuana ha sul sistema nervoso centrale, e potrebbe essere un modo per i consumatori di marijuana medica di proteggersi dal punto di vista cardiovascolare.”
Questa scoperta è solo l’inizio e ora i ricercatori coinvolti sono pronti a cercare di capire se la genisteina, tramite magari dei semplici integratori, possa limitare il rischio di malattie cardiache della marijuana. Sarebbe un successo importante soprattutto per quanto riguarda il discorso legati al rischio di questa sostanza e quindi per una più ampia legalizzazione in giro per il mondo visto anche gli importanti effetti medicinali.