L’unico modo per battere la roulette consiste nel rubare i soldi mentre il croupier non guarda”. É passata agli annali questa celebre frase di Albert Einstein, uno dei primi a provare ad applicare le regole matematiche al mondo del gioco. Non è stato l’unico e, benché non esista un metodo infallibile per battere il banco, le teorie matematiche applicate ai giochi dei casinò si sono susseguite nel tempo. Proviamo a scoprire quali sono state le più interessanti e i risultati a cui hanno portato.

Una delle discipline più studiate dai matematici di ogni epoca è il blackjack. Oggi si gioca soprattutto online ma le ricerche statistiche sul gioco delle due carte non si sono interrotte con lo sbarco sul web. Il blackjack è un gioco abbastanza semplice nel suo svolgimento ma ha coinvolto decine e decine di studiosi e molto probabilmente continuerà a farlo anche nei prossimi anni.

In un mazzo ci sono 52 carte e ognuna di esse ha lo stesso numero di probabilità di uscire rispetto alle altre. Quindi la prima operazione da fare è dividere 52 per i 4 semi. La proporzione diventa 1 a 13 e visto che il gioco ha come obiettivo quello di mettere insieme un asso e un dieci dobbiamo basarci su 4/52 combinato con 16/51. 51 perché il calcolo inizia una volta pescata la prima carta. Troppo complicato e difficile da capire?

Non per gli studenti del MIT di Boston che negli anni ’90 riuscirono a vincere in moltissimi casinò grazie alle loro abilità nel calcolo. Una vicenda ben immortalata nel film “21”, pellicola del 2008 diretta da Robert Luketic con protagonisti Kevin Spacey, Kate Bosworth e Jim Sturgess.

Il blackjack non è l’unica disciplina a cui sono state accostate le regole matematiche. Molti studi e teorie hanno riguardato anche la roulette, coinvolgendo in questo caso anche la fisica della ruota. Nel lontano 1891, Joseph Jagger percepì che alcune roulette dei casinò avevano una leggera inclinazione che avrebbe portato la pallina a fermarsi più spesso su alcuni numeri che su altri. Sembra una leggenda (e negli anni successivi i costruttori di ruote risolsero il problema), ma Jagger riuscì ad accumulare una fortuna. Un metodo, però, impossibile da applicare online, il nuovo “terreno di gioco” di gran parte delle roulette.

Sulla “ruota della fortuna” sono stati addirittura elaborati due sistemi di calcolo: il sistema Martingale e il sistema Paroli.

Entrambi prevedono di raddoppiare o diminuire la cifra puntata dopo ogni giro ma operano in ottiche diametralmente opposte. Il Martingale, però, è applicabile soltanto se il giocatore ha un buon bankroll perché prevede di raddoppiare dopo ogni perdita. E non può essere usato molto spesso perché non ha nessuna validità scientifica e tende a prosciugare in fretta le risorse.

Il sistema Paroli funziona al contrario e consiglia di diminuire le fiches puntate dopo le sconfitte e raddoppiare dopo le mani vincenti. É una strategia più progressiva ma anch’essa è fallibile. In realtà non esiste un sistema assolutamente sicuro per vincere, ma soltanto dei calcoli delle probabilità.

Anche le slot hanno visto la loro buona parte di teorie matematiche. E anche in questo caso si parla di probabilità. Ovviamente va da sé che ogni chance di vittoria su una determinata slot, che sia fisica o online, è sempre legata al numero di rulli e simboli presenti in ognuno di essi. Normalmente le macchine più diffuse hanno 3 rulli con 20 simboli diversi. Il numero di combinazioni possibili è quindi di 20 x 20 x 20: ovvero 8000.

È qui che entra in gioco un concetto fondamentale, quello del Return to Player. Si tratta del famoso “Ritorno al Giocatore” e, in sostanza, sarebbe la percentuale che una slot dovrebbe restituire ai giocatori nel medio e lungo termine. Anche qui non stiamo parlando di leggi assolute o norme di legge, ma di probabilità. In genere le slot fisiche hanno un ritorno vicino al 75%. Quelle online superiore al 90%.