Il messaggio nascosto nel famoso dipinto di Edvard Munch “L’urlo” è stato scritto dallo stesso artista. Una nuova ricerca pone così fine a uno dei misteri più duraturi dell’arte moderna. Si tratta di una frase quasi invisibile che può essere letta nell’angolo in alto a sinistra del dipinto ed è stata oggetto di dibattito per diversi decenni. Fino ad ora, si pensava che la frase fosse il risultato di un atto di vandalismo.
Recentemente, i curatori del Museo Nazionale di Arte, Architettura e Design in Norvegia, Oslo, hanno affermato di aver svelato uno dei misteri più duraturi dell’arte moderna. E’ stato lo stesso Edvard Munch a scrivere la frase. “La scrittura è indubbiamente di Munch“, ha concluso Mai Britt Guleng, curatrice del museo. L’iscrizione “è stata ora esaminata molto attentamente, lettera per lettera e parola per parola, ed è identica sotto ogni aspetto alla grafia di Munch“.
“Non ci sono più dubbi”, ha detto il responsabile delle indagini
La frase, praticamente impercettibile ad occhio nudo, è stata analizzata con l’ausilio della tecnologia a infrarossi e confrontata con gli appunti e le lettere dell’artista. Munch “non scriveva a caratteri cubitali perché tutti potessero leggere, occorre guardare con molta attenzione per vedere“, dice Britt Guleng.
Il capolavoro espressionista è una delle opere più celebri dei tempi moderni, descritta come rappresentazione senza tempo dell’ansia umana. Edvard Munch (1863-1944) trascorse diversi anni della sua vita in una clinica psichiatrica, dove fu ricoverato dopo un esaurimento nervoso nel 1908. “L’urlo” è in restauro in vista di una nuova mostra. Dopo essere stata rubata nel 2004 (e recuperata poco dopo), l’opera è stata raramente esposta.