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In un momento in cui la lotta contro le fake news sul COVID-19 ha limitato l’accesso a milioni di contenuti online, Google sta ora lavorando per garantire che gli utenti trovino informazioni accurate e utili sul vaccino. Il colosso tecnologico sta lanciando una nuova risorsa nella ricerca, che fornisce agli utenti di Internet informazioni sui vaccini autorizzati in ogni località. Il Regno Unito, dove il vaccino è già disponibile, è il primo Paese ad avere questo aggiornamento, ma la novità raggiungerà altre regioni del mondo.

D’ora in poi, chiunque cerchi nel Regno Unito informazioni sui vaccini contro il COVID-19 avrà accesso a una serie di elenchi autorizzati nella propria regione. La nuova risorsa fornisce anche dati specifici su ciascun vaccino, con Google che scommette molto su una partnership con le autorità sanitarie.

Il nuovo servizio di Big G arriva dopo che la società ha scommesso a marzo sui pannelli informativi relativi alla pandemia su YouTube. Da allora, sono stati visti 400 miliardi di volte. In questi casi, il contenuto viene presentato sulla home page di YouTube, nei video e nei risultati della ricerca sulla pandemia. Gli aggiornamenti a questa funzione reindirizzeranno direttamente gli utenti alle informazioni delle autorità sanitarie globali e locali relative ai vaccini.

Considerando i creatori di contenuti su YouTube come “una voce di fiducia nelle loro comunità“, anche Google li sosterrà. L’idea è di farli incontrare con esperti sanitari per creare contenuti utili sul COVID-19 ed i relativi vaccini.

 

Google considera i giornalisti come alleati nella lotta alla disinformazione

La Google News Initiative fornirà 1,5 milioni di dollari per finanziare la creazione di un media center per i vaccini contro il COVID-19 e sosterrà ulteriori indagini di accertamento dei fatti. Guidato dall’Australian Science Media Center e supportato da Meedan, l’hub sarà una risorsa per i giornalisti, fornendo accesso 24 ore su 24 ai dati scientifici e agli aggiornamenti della ricerca.

L’iniziativa comprende centri media e specialisti in sanità pubblica dell’America Latina, Africa, Europa, Nord America e Asia, con contenuti disponibili in sette lingue.

 

In che modo Google protegge le piattaforme dalla disinformazione

Alcune vecchie politiche aziendali vietano contenuti sanitari dannosi e fuorvianti. Quando il COVID-19 ha fatto breccia nella vita di ognuno di noi, il team ha lavorato per prevenire una serie di abusi dovuti alla pandemia, ma ora ha lanciato altre soluzioni.

Ad ottobre, ad esempio, Google ha ampliato la sua politica di disinformazione medica sul COVID-19 su YouTube. L’obiettivo era quello di rimuovere i contenuti sui vaccini che contraddicevano le informazioni dei funzionari sanitari, come l’OMS, e la società afferma di aver rimosso più di 700.000 video relativi a informazioni mediche pericolose o fuorvianti sulla pandemia.

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