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Alla fine del mese, l’agenzia spaziale cinese China National Space Administration (CNSA) prevede di mettere in orbita la missione Chang’e-5, che raccoglierà le rocce lunari. Se tutto va bene, sarà la prima volta in quattro decenni, dopo la conclusione del programma Apollo della NASA.

Lo scopo del nuovo progetto, previsto per il lancio il 24 novembre, è quello di portare campioni di polvere e detriti da una regione della Luna precedentemente inesplorata, Mons Rümker, un complesso vulcanico alto 1.300 metri nella regione settentrionale dell’Oceanus Procellarum, le vaste pianure laviche scure visibili dalla Terra.

Dai campioni, i ricercatori intendono studiare e scoprire di più sull’evoluzione lunare e sulla sua attività vulcanica. I risultati possono anche aiutare a datare più accuratamente le superfici di pianeti come Marte e Mercurio.

 

La sonda cinese sul “lato nascosto” e non della Luna

La sonda cinese dovrebbe perforare il terreno fino a 2 metri ed estendere un braccio robotico per raccogliere circa 2 kg di rifiuti di materiale superficiale, secondo quanto riportato da Nature. Il processo di raccolta avverrà durante un giorno lunare, che equivale a circa 14 giorni terrestri, per evitare temperature estreme durante la notte, che possono danneggiare i componenti elettronici degli utensili usati.

Si stima che Chang’e-5 tornerà sulla Terra, con una sonda progettata per atterrare grazie ad un paracadute verso Siziwang Banner, nella Mongolia interna, nel nord della Cina, probabilmente all’inizio di dicembre.

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