gufo vista

I gufi catturano la loro preda di notte. Una nuova ricerca suggerisce che c’è qualcosa di speciale nel modo in cui sono strutturate le molecole di DNA negli occhi dei gufi, una caratteristica che dà loro un potente vantaggio visivo al buio.

Il nuovo studio, pubblicato ad ottobre su Genome Biology and Evolution, suggerisce che il DNA nelle cellule retiniche dei gufi potrebbe essere stato “assemblato” in un modo peculiare per agire come una sorta di lente o potenziatore della vista, migliorandolo durante notte.

Nel ramo ancestrale dei gufi, abbiamo trovato tracce di selezione positiva nell’evoluzione dei geni funzionalmente correlati alla percezione visiva, in particolare la fototrasduzione e il confezionamento cromosomico“, hanno scritto i ricercatori.

 

Lo studio

Il team ha analizzato i genomi di 20 diverse specie di uccelli, inclusi 11 gufi, e ha identificato dove si è verificata la selezione positiva, cioè dove le mutazioni benefiche sono state mantenute per generazioni. Il risultato ha mostrato che ciò è accaduto nelle aree della percezione sensoriale, motivo per cui i gufi possono sentire e vedere così bene.

Il team ha anche scoperto segni di evoluzione accelerata in 32 geni legati alla struttura del DNA e alla condensazione cromosomica cioè, come se la struttura delle molecole all’interno degli occhi del gufo si fosse adattata per poter catturare più luce. Oltre a questi vantaggi, i gufi hanno retine piene di bastoncini che forniscono loro una migliore vista notturna.

Questi risultati supportano l’idea che i gufi si siano evoluti da un antenato diurno, poiché i maggiori cambiamenti osservati sembrano essere correlati al miglioramento delle capacità di caccia notturna. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per supportare questa teoria.

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