L'immunità dopo l'infezione da Covid-19 può durare mesi

Secondo una nuova ricerca, l’immunità dopo l’infezione da Covid-19 può persistere per almeno cinque mesi. I ricercatori del Mount Sinai hanno condotto uno studio che ha rilevato anticorpi persistenti in pazienti guariti già da qualche mese. Secondo quanto afferma la CNN, gli scienziati sospettano che il periodo di immunità possa essere anche più lungo.

 

L’immunità dopo l’infezione da Covid-19 sembra essere reale

Nonostante gli studi precedenti documentino che gli individui presi in esame hanno contratto il COVID-19 più di una volta, il che implica una mancanza di immunità anticorpale, questa ricerca dimostra che il 90% circa delle persone che si riprendono dal COVID-19 mantiene un numero stabile di anticorpi.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, analizza la risposta anticorpale di oltre 30000 pazienti con diagnosi di COVID-19 all’interno del Mount Sinai Health System nel periodo compreso tra marzo e ottobre. I ricercatori hanno classificato la forza della risposta anticorpale in tre livelli: bassa, moderata o alta. Oltre il 90% del campione ha restituito valori da moderati ad alti di anticorpi che si agganciano alle cellule del virus.

Florian Krammer, docente di Vaccinologia alla Icahn School of Medicine del Mount Sinai, spiega che, mentre alcune ricerche sostenevano che gli anticorpi contro questo virus scompaiono velocemente, i suoi ricercatori dimostrano esattamente il contrario: oltre il 90% delle persone che avevano contratto il virus in forma lieve o moderata ha prodotto una risposta anticorpale abbastanza forte da neutralizzare il virus, che si mantiene per molti mesi.

I risultati, anche se interessanti, non dicono in modo definitivo se un’infezione da coronavirus può proteggere o meno i pazienti guariti. Tuttavia, lo stesso studio dichiara che, anche se questo non può fornire prove definitive che queste risposte anticorpali proteggano dalla reinfezione, è molto probabile che diminuiscano la probabilità di reinfezione.

I ricercatori concludono che, man mano che acquistano conoscenze sul Covid-19, esamineranno i correlati di protezione, ossia segni misurabili derivati da analisi del sangue che sono in grado di segnalare l’immunità.

Foto di Tumisu da Pixabay