Da quando per la prima volta è entrato nel nostro Sistema Solare, Oumuamua, lo strano oggetto interstellare, ha destato la curiosità di astronomi e ricercatori che cercano di capire quale sia la sua natura e svelare i suoi segreti. Molte sono state le teorie e le ipotesi formulate e secondo un ultima ricerca potrebbe essere “un cumulo di laniccia” cosmica.
Sulla Terra, quelli che noi conosciamo come laniccia, sono quegli ammassi di polvere e sporcizia tenuti assieme dall’energia elettrostatica che si accumulano sotto i letti, sotto i mobili e agli angoli. Ma come potrebbe essere un oggetto interstellare come Oumuamua, una cosa del genere?
Oumuamua è un mucchio di polvere e gas
Secondo Jane Luu, astronoma dell’Università di Oslo in Norvegia, questa roccia spaziale infatti potrebbe essere un ammasso di polvere formato dai residui di una cometa e polvere spaziale, che ha avuto origine al di fuori del Sistema Solare e che è stata spinta fino a noi dai venti e dalle radiazioni solari.
Tra le diverse teorie sino ad ora proposte per questo strano oggetto, data anche la sua forma particolare così appiattita e molto simile ad un sigaro, vi è l’ipotesi che sia costituito da idrogeno solido che quando si avvicina ad una stella si scioglie trasformandosi in gas e fungendo da propellente per il suo avanzamento. Secondo altri invece si tratta addirittura di un manufatto alieno e non sarebbe a forma di sigaro ma a forma di disco.
Ma l’astronoma Luu suggerisce invece che si tratti del frammento roccioso del nucleo di una cometa, spaccato da un grosso pezzo di roccia spaziale. Attorno a questo nucleo roccioso si sarebbero poi accumulate particelle di polveri e gas che avrebbero dato vita ad Oumuamua.
Secondo gli autori di questo studio, la cometa che ha dato vita ad Oumuamua, sarebbe stata una cometa a lungo periodo, ovvero una cometa che impiega molto tempo per compiere la sua orbita attorno alle sue stelle e che non si allontana mai troppo da loro. Oumuamua si sarebbe separato da questa sua cometa madre, lungo una traiettoria nello spazio interstellare, conducendolo infine ad una breve deviazione attraverso il nostro sistema solare.
Secondo Luu, con il telescopio Pan-STARRS 1 (Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System), che per primo individuò Oumuamua nel 2017, ed altre tecnologie simili, riusciremo ad individuare sempre più oggetti interstellari come questo.